Caleidos Veneto: buone prassi di trasferibilità

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Caleidos Veneto: buone prassi di trasferibilità. Affrontare la povertà educativa delle famiglie con bambini 0-6 anni” è il titolo del convegno che lo scorso 26 novembre 2021 ha concluso all’auditorium del centro culturale Conti Agosti di Mareno di Piave (Tv) i tre anni di attività del progetto Caleidos in Veneto.

Nella Marca trevigiana, Caleidos ha messo a sistema un approccio integrato interservizi e multidisciplinare, sperimentandolo con successo nei sei Comuni pilota di Sarmede, Colle Umberto, Cappella Maggiore, Fregona, San Vendemiano e Conegliano.

Co-finanziato dall’impresa sociale Con i Bambini e guidato in Veneto dalla Cooperativa sociale Itaca, il progetto ha coinvolto un partenariato ampio e motivato, composto da Ulss n.2 Marca Trevigiana – Distretto Pieve di Soligo, Fondazione di Comunità Sinistra Piave, Istituti comprensivi di Cappella Maggiore e “Grava” Conegliano 1, Nido Comunale di San Vendemiano (gestito dalla Cooperativa Stella). In un’ottica di lavoro di comunità, gli Istituti comprensivi hanno coinvolto le Amministrazioni comunali di Conegliano, San Vendemiano, Cappella Maggiore, Colle Umberto, Fregona e Sarmede con i relativi Servizi Sociali.

Destinatari principali del progetto sono stati bambini 0-6 anni e genitori che si collocano in una fascia indefinita, sconosciuti ai servizi del territorio, scomparsi dalle mappe dei servizi educativi e di cittadinanza. Bambini e famiglie che vivono in una zona “grigio chiaro”, bimbi che non sono in carico ai Servizi sociali o specialistici ma che presentano una momentanea fragilità nella crescita, o famiglie che vivono una temporanea difficoltà nell’accudimento dei figli.

Il progetto ha messo a sistema un approccio integrato interservizi e multidisciplinare, che ha portato a stringere un patto di corresponsabilità educativa con le famiglie, valorizzare i servizi del territorio e offrire nuove opportunità ai bambini 0-6 anni, assicurando loro il diritto ad apprendere, formarsi, sviluppare capacità e competenze, coltivare le proprie aspirazioni e talenti, promuovendo così una comunità educante in grado di prendersi cura dei bambini più fragili e delle loro famiglie.

In tre anni di attività Caleidos Veneto ha contribuito a migliorare la costruzione di rapporti di collaborazione con le famiglie, ha fornito strumenti utili per una valutazione precoce nei bambini di bisogni educativi speciali, ha migliorato la capacità di risposta di soggetti e organizzazioni coinvolte, ha valorizzato i servizi esistenti sul territorio e contribuito alla creazione di reti di collaborazione con altri attori.

In questa video sintesi dei lavori dello scorso 26 novembre, presentiamo i passaggi più significativi degli interventi di tutti i relatori, evidenziando al contempo alcuni aspetti più generali di Caleidos Veneto.

Gli interventi sono stati moderati dal dott. Nicola Michieletto, coordinatore IAFC Infanzia Adolescenza Famiglia e Consultori dell’Ulss2 Marca trevigiana. Sono seguite le relazioni di:

  • Max Ferrua, coordinatore nazionale Caleidos per la Cooperativa Animazione Valdocco, su “Il Fondo per il contrasto alla povertà educativa e la mission dell’Impresa Sociale Con I Bambini. La povertà educativa in Veneto: analisi dei nuovi bisogni e indirizzi d’intervento”;
  • Chiara Grando, coordinatrice Caleidos Veneto per la Cooperativa sociale Itaca, “L’esperienza del progetto Caleidos Veneto: azioni e interventi nel territorio per superare le fragilità educative delle famiglie con bambini in fascia 0-6 anni”;
  • Marta Pantalone, ricercatrice, collaboratrice del Centro Governance & Social Innovation della Fondazione Università Ca’ Foscari di Venezia, che ha esposto la ricerca “La sfida della sostenibilità. Prospettive di replicabilità del progetto Caleidos”;
  • Mara Mazzer, assistente sociale del Comune di Conegliano, Chiara Strazzer, assistente sociale del Comune di Fregona, e Sara Modolo, educatrice Caleidos della Cooperativa sociale Itaca, hanno presentato “Dai protocolli alle alleanze e collaborazioni concrete nel territorio: l’esperienza virtuosa dei Patti Educativi di Famiglia”;
  • Patrizia Molin, psicologa e psicoterapeuta, Valentina Colombera, assistente sociale Consultori familiari – Ulss2 Marca trevigiana, e Tiziana Della Libera, collaboratrice del dirigente scolastico per l’Istituto comprensivo di Cappella Maggiore, “L’intervento precoce: fare prevenzione per supportare le famiglie in fragilità nel delicato periodo della prima infanzia. Approccio e metodologia di lavoro”;
  • Laura Pizzol, assessora al Sociale, Famiglia e Politiche giovanili del Comune di Colle Umberto, e Renzo Zanchetta, vicesindaco del Comune di San Vendemiano, hanno affrontato il tema “Povertà educativa – Indirizzi politici: perché sostenere e dare continuità ai progetti”.

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