Il nostro futuro non sarà più una selva oscura ma un bosco pieno di colori
di Con i Bambini
Flaminia, 12 anni
E’ già da un anno che siamo a casa. E’ arrivato così all’improvviso questo virus. Ci ha colto di sorpresa, nessuno lo conosceva… forse nessuno si aspettava che fosse così pericoloso, un nemico invisibile lo chiamano, ne dobbiamo avere paura e dobbiamo pensare a come sconfiggerlo.
E’ forse come stare in guerra? No non può essere. La guerra fa più paura, non ti fa dormire, ti fa perdere tutto. Questo nemico a me che ho solo 12 anni ha fatto perdere la libertà, ma non tutto il resto. La libertà, proprio ora che sto diventando grande, che i miei genitori mi avrebbero lasciato andare a pranzare fuori da sola con una mia amica, ora che faccio le medie e aspettavo la gita scolastica per stare fuori tre notti, ora che magari i professori ci avrebbero fatto fare dei lavori di gruppo e già mi immaginavo che invece di fare i cartelloni io e i miei compagni avremmo riso tutto il tempo.
Mi hanno detto che devo aspettare, che tutto tornerà come prima. Che riavrò la mia libertà. Io lo spero, e a volte mi sento smarrita perché non so cosa succederà nei prossimi mesi. Siamo tornati a scuola a settembre, certo con mascherina e gel, senza poterci abbracciare, senza neanche poterci prestare una penna per paura di prenderci il virus, ma pur sempre a scuola. Almeno, ci siamo potuti guardare negli occhi, parlare non più solamente davanti ad un telefono, alzare la mano se non capivamo qualcosa in classe e chiedere al professore.
E ora? Di nuovo a casa, di nuovo davanti al pc per fare lezione, di nuovo da soli. E per quanto stavolta? Quante domande e quanti dubbi. Il periodo della mia vita che doveva essere più spensierato, si sta rivelando invece molto complicato. Ma voglio convincermi che lo supererò , voglio esserne sicura, lo supererò come lo supereranno tutti i ragazzi della mia età. Quando tutto sarà finito ci renderemo conto che anche se siamo stati lontani, siamo sempre rimasti in contatto.
I nostri cellulari, i nostri computer, tutta la tecnologia è a nostra disposizione per non farci sentire soli e distanti. Possiamo fare lezione da casa e parlare con i nostri insegnanti, facciamo videochiamate con i parenti e con gli amici, abbiamo a disposizione un sacco di serie e film da vedere in televisione nei momenti più noiosi. Abbiamo notizie aggiornate per capire cosa succede fuori.
Certo non è come quando si sta insieme veramente, ma è comunque qualcosa. Se questa cosa fosse successa anche solo 20 anni fa, sarebbe stato diverso. Più triste, più noioso e ancora più preoccupante. Non dobbiamo perdere la speranza in un futuro più bello del presente. Dobbiamo vedere il lato positivo delle cose. La tecnologia ci sta aiutando a sentirci meno persi e meno soli, la scienza ci aiuterà a sconfiggere il virus.
Voglio pensare che il nostro futuro non sarà più una selva oscura ma un bosco pieno di colori. Come Dante anche io ho avuto un Virgilio che mi ha aiutato durante la pandemia, anzi anche più di uno, ossia tutte le mie amiche. Loro mi hanno sempre consolato anche quando non ce la facevo più a restare a casa, quando hanno annunciato che non potevamo vedere nessuno per tre mesi e anche quando ero esasperata da quella specie di didattica a distanza che facevamo l’anno scorso.
Io ho fatto la stessa cosa con loro, ci siamo supportate a vicenda anche se a distanza e attraverso un semplice schermo di un telefono. Nonostante tutti i lati positivi dello stare a casa, della DAD e di passare del tempo con la propria famiglia, io non vedo l’ora che tutto questo sia finito, non vedo l’ora di tornare alla normalità, che ormai nemmeno ricordo più com’è fatta, non vedo l’ora di poter riabbracciare le mie amiche e vedermi di nuovo praticamente ogni giorno con loro. Quando finalmente sarà finito il Covid e ritorneremo insieme, riavremo la nostra vita, la nostra libertà , le piccole cose che ci rendono felici e a cui in questo periodo buio, abbiamo imparato a dare il giusto valore.
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