Mio papà aveva il Covid. Ricordo la preoccupazione e la solitudine…

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Martica, 11 anni

Era il 21 febbraio del 2020, tutta la classe vestita in maschera per festeggiare il carnevale. Tra lancio di stelle filanti e scorpacciate di frittelle nessuno di noi sapeva che quella sarebbe stata l’ultima volta che ci saremo visti.

Il Covid ci ha cambiato la vita, la mia sicuramente, e anche quella della mia famiglia. Se ripenso a un anno fa mi si stringe il cuore, mi torna la paura.

Agli inizi di marzo la scoperta che il mio papà aveva contratto il Covid, la sua chiusura in camera per oltre un mese senza poter avere contatti con lui e senza poterlo abbracciare. Solo due mesi prima avevamo temuto di perderlo per un brutto infarto. Eravamo tutti molto preoccupati per lui.

Ricordo la solitudine, il fatto che nessuno potesse entrare in casa, la zia che ci lasciava le borse della spesa fuori dal cancello e ci salutava da lontano, la protezione civile che passava con il megafono e il lampeggiante intimandoci di rimanere in casa. Sembrava di essere in un film.

Ho passato veramente un brutto periodo tra ansie, paure e preoccupazioni. Questa è stata sicuramente la mia selva oscura.

In quel periodo il mio punto di riferimento è stata mia mamma. Mi incitava a distrarmi, a uscire in giardino per giocare con mio fratello ma soprattutto a non perdere mai il sorriso e la speranza che tutto si sarebbe risolto per il meglio.

E così è stato ma è triste che a distanza di un anno ci ritroviamo nella stessa identica situazione.

La cosa che più mi pesa è il non poter andare a scuola, la didattica a distanza ha l’unico vantaggio di poter vedere i miei compagni e i professori in viso senza mascherina, ma per il resto non è come essere in presenza.

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