Se Dante ha raggiunto la vetta, noi siamo ancora tra Inferno e Purgatorio
di Con i Bambini
Martina, 12 anni
ANDRA’ TUTTO BENE! Lo slogan che ci ha accompagnati in questo lungo viaggio che non è ancora arrivato al termine… Siamo saliti su questo treno multicolore arcobaleno ma al momento non ci sono fermate.
Per me è come trovarci nella selva oscura che Dante ci ha descritto, non sappiamo quale sia la strada giusta da percorrere. Di ostacoli ce ne sono molti e, quando sembra di essere vicini ad una soluzione, d’improvviso tutto torna ad essere difficile.
Mi guardo intorno continuamente alla ricerca di quella luce che servirebbe a tutti ma continuo ad essere sola. In fondo siamo tutti da soli, non possiamo uscire, non possiamo andare a scuola, non possiamo frequentare gli amici, NON POSSIAMO! Questa è l’unica idea ben chiara che mi accompagna ogni giorno, vorrei non fosse così ma non trovo quella “diritta via” di cui avrei tanto bisogno.
È più di un anno che io, come tutti, ho rinunciato allo sport, alle passeggiate con le amiche, alle serate al cinema o alle risate in pizzeria con la mia famiglia. Mi manca tutto questo, gli scherzi, i giochi in compagnia, ma forse più di tutto mi manca la spensieratezza che avevo prima.
Era così bello decidere di uscire senza preoccuparsi di autocertificazioni e mascherine, senza il timore di salutare qualcuno, di essere liberi, di fare quello che ci passava per la testa. Mi piaceva correre ad abbracciare i nonni raccontando le mie piccole disavventure, ora non si può più! Devo salutarli a distanza nel timore di farli star male.
I loro occhi e le loro parole mi emozionano soprattutto perché loro sono più soli di me. Io ho la scuola e questo mi tiene impegnata, loro invece non hanno più vita sociale. Sembrerà strano, ma tanti ragazzi come me che si sono sentiti persi in questa situazione, hanno trovato nello studio un riferimento.
Di morti ce ne sono stati anche troppi, abbandonati alla loro sorte senza il conforto dei propri cari, proprio come le anime dei dannati destinati ad una sofferenza senza fine. Nell’inferno le tenebre avvolgono ogni cosa e le anime condannate alle pene eterne si lamentano e gemono senza sosta. È cosi che immagino la sofferenza infinita di chi non ce la fa.
Oggi gli angeli sono i medici e gli infermieri che si prendono cura dei malati aiutandoli nei momenti difficili, loro davvero meriterebbero il paradiso come lo descrive Dante. È strano usare questi paragoni, forse è azzardato ma sembrano perfetti per esprimere ciò che penso e che provo.
Dante voleva dare agli uomini un esempio per evitare gli errori e le punizioni, indicando la retta via, oggi noi abbiamo bisogno di qualcuno che ci indichi il modo giusto per uscire da questa pandemia. Il vaccino? Chissà, forse è la giusta soluzione… ma quale? Troppi pareri diversi, troppa confusione e poi ci sono anche quelli che non rispettano le regole, che continuano a comportarsi come se non fosse accaduto nulla, vogliono sentirsi liberi senza però pensare che il loro modo di agire limita la mia libertà.
Un mondo di colori, il giallo, l’arancione, il rosso che dovrebbero rallegrarci, invece ci preoccupano e ci bloccano. Che belli i tramonti colorati con tutte quelle sfumature che oggi dipingono l’Italia e creano tante paure. C’è chi può lavorare e chi no, senza alcuna colpa solo per rispettare le restrizioni.
Non so se quello che stiamo vivendo sia più simile all’inferno o al purgatorio, so solo che è tanto difficile affrontarlo. Io ho solo 12 anni, ma mi sembra di aver saltato un pezzo di qualcosa, di essermi fermata e non riuscire a riprendere il mio cammino con energia. Non so se è per tutti così perché vedo molti passare il loro tempo sui social, divertendosi e condividendo dei momenti piacevoli, io invece non ci riesco.
Senza parlare della fatica della DAD, stando seduti davanti ad uno schermo per molte ore, con l’ansia di perdere la connessione e la difficoltà nel seguire le spiegazioni. È questo quello che hanno vissuto gli altri adolescenti in momenti più tranquilli? Non lo so ma vorrei riavere la mia banale quotidianità che prima disprezzavo e che ora mi manca tanto.
Chissà, forse cercandola tutti insieme la soluzione la troveremo, ma chi ci restituirà le emozioni che avremmo potuto vivere? Siamo ancora in viaggio e mentre Dante ha raggiunto la vetta (il Paradiso) noi siamo sospesi tra Inferno e Purgatorio senza avere chiara la via da seguire. Io una guida non l’ho ancora trovata, al momento ho solo tanti compagni di viaggio tutti diversi ma unici, che mi sostengono in questo percorso difficile: la mia famiglia.
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