La mia forza è stata mia mamma, che tutte le mattine usciva per lavoro

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Oreste, 9 anni

“Nel mezzo del cammino di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura, che la dritta via era smarrita.”

Accadde a marzo del 2020, quando avevo 8 anni ed ero un bambino felice di frequentare la scuola, gli allenamenti di calcio, il cinema, di recarmi al ristorante e di divertirmi con gli amici. All’improvviso tutto questo cambiò. Non avrei mai immaginato che tutto sarebbe potuto mutare così improvvisamente.

Durante questo periodo, io e la mia famiglia, per supportarci a vicenda, ci trasferimmo nella casa in campagna. Passavano i giorni e in me cresceva un sentimento di profonda nostalgia per la mia vita quotidiana: mi mancava la mia casa, avere una vita sociale e praticare sport.

Inoltre i miei familiari mi facevano notare di essere sempre nervoso e di rispondere spesso in malo modo alle domande che mi venivano rivolte. In questo periodo buio della mia vita, le persone che mi hanno aiutato ad affrontarlo sono stati proprio i miei parenti, in particolare le mie piccole cugine, riempivano di allegria i giorni tutti uguali.

Mio zio preparava tante cose buone da mangiare per rendere più sopportabile il tempo che trascorreva lentamente. La mia forza maggiore, però, è stato la mia mamma, che, nonostante il rischio e le paure, tutte le mattine usciva per lavoro, dando a noi figli, un esempio di grande senso del dovere e di responsabilità verso se stessi e gli altri.

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