GUIDA PRATICA PER GENITORI AFFIDATARI: L’AVVICINAMENTO

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Il successo di un affido famigliare dipende da diversi aspetti, tra cui un abbinamento accurato e, soprattutto, da un periodo di avvicinamento graduale e dettagliato. L’avvicinamento è un momento delicato in cui due mondi devono incontrarsi: da un lato, c’è un bambino terrorizzato che non si fida ed ha paura, mentre dall’altro, c’è una famiglia affidataria che spesso si trova alla sua prima esperienza e prova anch’essa timore. È quindi fondamentale affrontare l’avvicinamento con calma e cautela.

Si deve prestare particolare attenzione al bambino, valutando se è pronto per l’affido famigliare e se ha il desiderio di far parte di una nuova famiglia. Allo stesso tempo, la famiglia affidataria deve essere preparata sulle caratteristiche del bambino, comprese le sue difficoltà e fragilità. I tempi di avvicinamento devono essere graduali: è consigliabile organizzare gli incontri in luoghi esterni al servizio sociale o alla comunità per rendere l’esperienza più normale possibile.

Il primo incontro, preferibilmente durante il fine settimana per venire incontro alle esigenze della famiglia affidataria, dovrebbe essere breve, ad esempio prendendo un gelato insieme e sempre accompagnato da un operatore che conosce il bambino e la famiglia. Seguono altri incontri di breve durata, massimo tre ore, prima di passare alla visita dell’abitazione con la presenza dell’operatore. Dopo circa tre o quattro incontri, si può considerare un primo pernottamento con la visita domiciliare dell’operatore la mattina seguente.

Durante questo processo, nel Percorso Kairòs, è presente il Tutor Kairòs, figura essenziale che offre supporto e guida sia al minore che alle famiglie affidatarie. Il Tutor Kairòs aiuta a mantenere il focus sul momento presente e a gestire le dinamiche relazionali in modo adeguato.

Durante l’avvicinamento è importante considerare lo stato emotivo del bambino, che porta con sé paura e ansia, e capire che ci vorrà del tempo prima che possa fidarsi di nuove persone. L’avvicinamento deve poi procedere con un graduale aumento dei pernottamenti, permettendo al bambino di abituarsi poco a poco alla nuova casa, alla quotidianità e alle regole.

Nel percorso Kairòs l’avvicinamento ha una durata variabile dalle 9 alle 12 settimane. Questa fase permette agli operatori di valutare se l’abbinamento proposto sia valido, osservando attentamente le dinamiche relazionali e se la famiglia accetta il bambino con tutte le sue peculiarità.

Durante l’avvicinamento, è fondamentale monitorare se nasce il desiderio del bambino di trasferirsi definitivamente. Senza questo desiderio, è difficile che si possa consolidare un legame duraturo. A volte, è necessario avere il coraggio di interrompere un percorso di avvicinamento se si notano segnali di rifiuto da parte della famiglia affidataria, per evitare situazioni problematiche in seguito.

Un avvicinamento fatto con gradualità, attenzione e mettendo in atto tutte le azioni per far crescere il desiderio del bambino di trasferirsi e della coppia di accogliere, è un segno positivo per il buon funzionamento dell’affido. Gli operatori devono essere presenti e sostenere attentamente le famiglie affidatarie per aiutarle a superare le sfide che i minori potrebbero presentare prima di affidarsi completamente.

Monica Neri

Presidente Cooperativa Sociale Kairòs

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