FESTE IN FAMIGLIA?

di

@altanaka adobe stock

Per molti le festività sono occasione di riposo, divertimento, ritorno a casa, tempo assieme alla famiglia, tanto amata. Tornare al paese d’origine, imbandire grandi tavolate, acquistare doni per tutti i cari, decorare l’albero, ricevere il regalo desiderato, essere coccolato, sono gesti d’amore e gioia per chi vive con serenità l’ambiente domestico. Quando invece non sai cosa vuol dire scrivere una letterina a babbo natale, ricevere un dono, poter tornare serenamente a casa, festeggiare, attendere con gioia amici e parenti, la faccenda è ben diversa.

Le feste sono uno di quei momenti in cui gli stati d’animo e i pensieri si amplificano, nel bene e nel male, e troppo spesso in quelle case né calde né accoglienti, ci si sente in trappola e le occasioni per uscire si riducono drammaticamente: la scuola è chiusa, gli amichetti stanno in famiglia, tutto costa troppo. Situazioni in cui si percepisce che nulla va come dovrebbe: niente festa, serenità, solo ansia, paura, si aspetta il momento in cui la tensione sarà così alta da far innescare il peggio, si vive passo dopo passo sperando di non fare quello sbagliato.

Quando la tensione cresce, la routine cambia, l’insoddisfazione si fa evidente, tutto viene percepito con ancor più intensità e frustrazione. Il pianto di un bambino affamato o assonnato, un bicchiere che cade, un movimento goffo, diventano l’innesco che fa esplodere la tempesta.

In questo stato, il senso di solitudine e impotenza è così forte da immobilizzare il pensiero, quei piccoli momenti di normalità che solitamente danno il tempo di riprendere fiato, troppo spesso, durante le feste, saltano. Quel che resta è un senso di profonda solitudine perché la vita non è un bel film dove alla fine tutti vissero per sempre felici e contenti.

I dati statistici e i fatti di cronaca ci indicano che durante le festività il tasso di violenza domestica non inverte la rotta e molti bambini vittime di abusi e maltrattamenti per un periodo che sembra lunghissimo non hanno la possibilità di vedere nessun altro per chiedere aiuto, per essere aiutati.

Per questo motivo INVIOLABILI non va in vacanza. Restare, non chiudere, lasciare sempre una porta aperta, animare i servizi territoriali nei quartieri più difficili, offrire un’opportunità di uscire di casa per permettere a chi si sente in trappola di avere una via di fuga per un momento o per sempre è importantissimo. Rispondere ai messaggi, aprire lo spazio di gioco quando la scuola è chiusa, consegnare un pacco dono, programmare un colloquio, preparare la sorpresa di Natale, il cinema gratis, la busta di vestiti gratuiti è il pretesto per dare a chi vive in apnea un attimo di respiro.

In questo modo i nostri servizi diventano un rifugio sicuro, uno spazio amico, un luogo in cui sentirsi liberi di raccontare, certi di essere ascoltati e accolti.

Per queste vacanze natalizie abbiamo organizzato tante attività e laboratori. Abbiamo creato doni da materiali di riciclo, biglietti di auguri ai cari, momenti di gioco e serenità. Semplice, interculturalità, divertimento sono le nostre parole d’ordine, per permettere a tutti di sentirsi a proprio agio, senza discriminazioni né sensi d’inadeguatezza.

Argomenti

Ti potrebbe interessare

UNA RETE… DI SALVATAGGIO!

di

Favorire la crescita di bambini e bambine bentrattate oggi dovrebbe essere semplice e spontaneo, ma nei contesti pluriproblematici in cui viviamo e...

EDUCARE CON LA SCUOLA D’INFANZIA PER LA TUTELA DEI PIÙ PICCOLI

di

Nei primi due anni di progetto, l’équipe di Napoli di INVIOLABILI ha realizzato attività per bambini 0-6 anni presso due scuole dell’infanzia...

EDUCARE ALLE EMOZIONI, SVILUPPARE CONSAPEVOLEZZA

di

“Questo è il nostro obbligo nei confronti del bambino: dargli un raggio di luce, e seguire il nostro cammino.” Maria Montessori.  ...