La paura, e la luce in fondo a quella selva

di

Cristian, 12 anni

La paura è un sentimento che attraversa tutta l’opera di Dante Alighieri. Questo sentimento Dante lo prova immediatamente nella selva oscura alla vista delle tre fiere: la lonza, il leone e la lupa. Sarà proprio la lupa ad ostacolare il suo cammino e a spaventarlo di più. Qui giocherà un ruolo di primo piano il maestro Virgilio che lo aiuterà a trovare la forza e il coraggio di superare tale sentimento di paura.

La paura si ripresenta anche nel terzo canto quando Dante si troverà di fronte all’incisione sulla sommità della porta dell’’Inferno. Tale scritta provocherà in Dante la paura di perdere ogni speranza di salvezza. La paura tornerà a fare capolino anche quando Dante affronterà la traversata dell’Acheronte e un devastante terremoto provocherà nel sommo poeta tali sentimenti di paura, sino a farlo svenire.

La paura è un sentimento universale e riguarda tutti. Essa può essere scaturita da un pericolo reale o ipotetico. La paura va vista comunque sempre come una reazione al pericolo e pertanto positiva.

Bisogna, infatti, sempre reagire a tale sentimento trovando soluzioni concrete che possano spazzare via ansie e paure reali o immaginarie. Lo stato d’animo di Dante all’inizio del viaggio e durante la discesa negli inferi, può essere paragonato al nostro sentimento di paura, di attesa e di speranza che in questo momento stiamo vivendo a causa di questa tremenda pandemia.

Per Dante la speranza di salvezza viene alimentata dalla visione del colle. Anche noi siamo alla ricerca di quella luce e abbiamo tanta voglia di uscire dalla selva oscura che rappresenta oggi più che mai le nostre paure, purtroppo reali.

Ma come Dante scorgiamo quella luce che rappresenta per noi la tanto attesa normalità. La salvezza. Oggi più che mai vorremmo riuscir a” rivedere le stelle” ed abbracciarci, lasciando le nostre paure alle spalle, in quella selva oscura che ha intrappolato le nostre vite e spezzato le ali ai nostri sogni.

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