Sono passata da nuotare 5 volte a settimana a stare a letto tutto il giorno
di Con i Bambini
Lavinia, 15 anni
Io nuotavo cinque volte a settimana per tre ore al giorno quando improvvisamente mi ritrovai a stare sul letto tutto il giorno. Ma facciamo un passo indietro. Nuotare è stata la mia passione da quando ho memoria, nata un po’ grazie a mio padre e un po’ per la mia voglia di diventare una sirenetta.
Il nuoto non è uno sport divertente, è ripetitivo e a tratti noioso; se sbagli è solo colpa tua, se un giorno non ti va di fare niente non puoi dire “non mi va, fallo tu!”. Quando sei sott’acqua l’unica cosa che riesci a sentire è il rumore di te che sposti l’acqua, niente incoraggiamenti o qualcuno che ti dice se stai sbagliando, devi essere consapevole ogni secondo dei tuoi movimenti… forse è proprio per questo che nuotare è la mia anima.
Io così solitaria, maniaca del controllo e sicura delle mie capacità. Nuotare è come correre in un tunnel infinito, lontano dalle preoccupazioni del mondo esterno e guidato solo dalla luce alla fine che è il tuo allenatore. Nel momento in cui entro in acqua tutti i miei problemi non esistono, le discussioni, i brutti voti, ansia e paura si dissolvono.
Lo sport in generale dà lezioni che né la scuola né i tuoi genitori potranno mai darti. Questo mi fu strappato via in un giorno per colpa del covid.
Tutto ciò che volevo già dopo una settimana lontana dall’acqua era sentirla con la mia pelle, i miei occhi e la mia anima. Non ho dubitato una singola volta di quello che lei mi fa provare, perché si, l’acqua è viva; appena ti tuffi attacca ma non bisogna spaventarsi. Non devi opporti a lei, devi accarezzare la sua superficie, aprire un varco e scivolare in esso lasciandoti accettare ed accogliere.
A me non importava vincere, nuotavo perché volevo farlo e in quarantena sentivo di star perdendo me stessa.
Iniziai a lasciarmi andare mangiando male e a trascorrere intere giornate tra le coperte. Le settimane passavano ed arrivò presto il mio compleanno, lo festeggiai guardando un film con la mia famiglia e il mio desiderio del 2020 non fu lo stesso degli altri anni, ovvero incontrare il mio cantante preferito, ma fu di ritornare ad essere completa.
In qualche modo il mio desiderio fu ascoltato perché mi ritrovai verso la fine di giugno, appena finito l’esame di terza media, tra le braccia della mia anima gemella. Con il solito costume nero, la cuffia bianca e gli occhialini fucsia visibili a chilometri di distanza mi ritrovai a pensare…
Capii che l’acqua è il mio Virgilio che in qualsiasi momento della mia vita riuscirà sempre a salvarmi dalla mia selva oscura interiore.
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