Mia nonna era la persona che mi faceva restare sui miei binari

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Martina, 12 anni. Racconto ricevuto nell’ambito del progetto “Futuro Prossimo

Caro diario,

la mia selva oscura è iniziata precisamente il 4 Marzo dell’anno scorso quando mia madre tornò a casa dicendomi che mia nonna non ce l’aveva fatta, da quel momento ho smarito la mia retta via, perché mia nonna era ed è ancora oggi, anche se non c’è più, la persona che mi faceva restare sui miei binari.

Ho ancora dentro di me il fuoco che ustiona il mio cuore, ma man mano sto ritrovando la mia retta via, lo sto facendo da sola, ma di solito quando mi cade di nuovo il mondo addosso la mia migliore amica Arianna e mia sorella Alessia mi aiutano a rialzarmi tendendomi una mano.

Promisi a mia nonna di fare forza ai miei genitori e di andare bene a scuola, spero che lo stia facendo proprio come desiderava.

Io ho il suo stesso dono: quello di saper cucire. Prima se si rompeva qualche vestito chiedevano a lei di ripararlo, ora chiedono a me, sono sicura al 100% che lei ora sia fiera di me.

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Devo ammettere, però, che i miei sentimenti felici erano offuscati dalla tristezza e consapevolezza che non sarei potuta uscire con i miei amici.

Come hai vissuto e affrontato la tua Selva Oscura?

La Selva Oscura è rappresentata da periodi di ansia e panico, un posto sconosciuto pieno di insidie dove è facile perdersi, in cui ci si sente molto soli.

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Chissà se ci fosse stato Alighieri ai tempi nostri, magari avrebbe scritto un racconto che parla di mostri. Resta a casa, non uscire. Lo fai per te stesso, per non morire.