La vita va avanti: me lo ripetevo ogni giorno per non perdere la speranza

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Sofia, 12 anni

Una mattina mi sono svegliata e il mondo si è fermato, senza preavviso, mi sono ritrovata a combattere tra quella che chiamiamo libertà e quella che chiamiamo prigione. La mia casa era diventata la mia prigione, era come se ci fossero delle sbarre fuori da ogni uscita che mi impedivano di uscire e urlare a tutto il mondo che sarebbe andato tutto bene.

Mi ricordo ancora che ogni sera mi mettevo davanti alla finestra a vedere le luci delle case che si accendevano, era come se ogni luce fosse un anima che nonostante tutto splendeva ancora.

All’inizio io non mi rendevo conto della gravità del problema finché le conseguenze non hanno cominciato a rivoltarsi anche contro di me, ogni giorno ci privavano di fare qualcosa finché non ci hanno privato di uscire di casa. Ogni sera prima di addormentarmi pregavo affinché nessuno della mia famiglia prendesse questo minuscolo ed invisibile mostro.

Molti pensavano che solo l’arrivo degli alieni avrebbe potuto fermare il mondo, ma chi avrebbe mai pensato che invece una cosa così piccola non solo avrebbe fermato il mondo, ma l’avrebbe anche quasi distrutto.

Mi ricordo che ogni giorno al telegiornale facevano vedere delle immagini sconvolgenti, dove città come Roma erano deserte. All’inizio era diventato quotidiano vedere il telegiornale finché non diventò obbligatorio. Ogni giorno eravamo incollati alla televisione ad aspettare una sola notizia ovvero che si potesse uscire aspettavo solo le parole: “I contagi sono diminuiti potete uscire”, non mi sembrava di chiedere tanto ma non avvenne mai.

Siamo passati da rimanere in casa ai diversi colori delle regioni, ogni giorno un colore diverso, come se qualcuno stesse colorando un dipinto, ma nessun pittore si accorgeva che questi colori avevano delle conseguenze a volte anche gravi su molte persone.

La mattina quando aprivo la finestra vedevo la rugiada sull’erba che da lontano sembrava dei piccoli cristalli che riflettevano la luce del sole formando minuscoli arcobaleni, cosa che non mi ero mai fermata veramente ad osservare, devo dire infatti che questo lockdown mi è servito per osservare attentamente il mondo che mi circonda e mi è servito anche per comprendere la sua bellezza infinita.

A volte la sera mi mettevo alla finestra ad osservare le stelle, dei minuscoli puntini che splendevano nel vuoto dell’universo e pensavo che tutto l’universo fosse il nostro mondo vuoto, ma abitato ancora da delle piccole anime che avevano ancora una cosa importantissima che ci ha permesso di andare avanti, ovvero la speranza.

Infatti non so che fine avrebbe fatto il mondo senza la speranza, una cosa che non ho mai perso ma che con tante persone che ce l’avevano ho rinforzato, anche se ai telegiornali facevano vedere dei numeri impressionanti di persone decedute mi sembrava di essere in autostrada quando vai veloce e vedi passare di fianco a te centinaia di macchine alla velocità della luce, ecco quelle erano le persone che da un giorno all’altro oltrepassavano la soglia della vita finendo chissà dove ma sicuramente in un luogo lontano e finalmente in pace.

Ma non dobbiamo disperarci per questo perché la vita va avanti (life goes on), penso che questa fosse la frase che ogni giorno mi ripetevo per non perdere la speranza. Per me questo è stato un periodo un po’ buio ma alla fine sono riuscita a oltrepassarlo e spero sarà ciò che farò con tutti i problemi che la vita metterà sul mio cammino.

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