Nessun Virgilio a guidarmi, ho preferito cavarmela da solo

di

Andrea, 12 anni

Se penso alla selva oscura la prima cosa che mi viene in mente è un posto dove ti senti smarrito come se avessi perso la diritta via e che ti porta a pensare a tutto quello che hai fatto e che avresti potuto fare nel corso della tua vita.

Ti vengono in mente mille dubbi a cui non sai dare delle risposte; senti il bisogno di scappare da tutto e da tutti; vuoi stare da solo, ma nonostante tutto hai paura di quello che potrebbe accadere. Anche io, come Dante, ho sentito di aver smarrito la diritta via, compiendo qualcosa di sbagliato di cui mi sono pentito altamente.

Tutto è iniziato in una fredda serata d’inverno mentre stavo vedendo un film con mio padre che parlava della storia di Gesù. Precisamente il film “il codice da Vinci” dove si parlava del Santo Graal che come noi tutti sappiamo è la coppa con la quale Gesù celebrò l’ultima cena.

Secondo quanto si diceva in questo film, il Santo Graal non era una coppa ma era il ventre di una donna, il ventre di Maria Maddalena, che nel dipinto “l’ultima cena” di Leonardo Da Vinci, siede alla destra di Gesù, ed è la moglie dello stesso Gesù, che portava in grembo sua figlia. Ho seguito il film con tanto interesse e curiosità ma nello stesso tempo ero molto disorientato.

Finito il film erano tante le domande che mi giravano in testa e allora ho iniziato a riflettere a lungo su chi fosse veramente Maria Maddalena, se fosse veramente la moglie di Gesù e se fosse incinta. Tutto quello che fino ad allora credevo di sapere su Gesù era tutto falso? Possibile che tutti, i miei genitori, la mia maestra, la mia catechista, mi avevano raccontato delle grandi bugie?

La confusione che avevo in testa era tanta ma dovevo capire quale era la verità. Cosa potevo fare? Ho iniziato a fare ricerche sui fatti raccontati nel film, come la linea dei Rosacroce, la dinastia dei Merovingi, la cappella di Rosslin e tutte le altre informazioni menzionate.

Durante le mie ricerche ho appreso che su una singola storia possono esserci diverse versioni, poiché chi racconta o scrive la storia, potrebbe sempre aggiungere considerazioni personali, che a volte non corrispondono esattamente alla realtà. Questo mi ha tranquillizzato e così il mio smarrimento è durato poco, poiché mi sono reso conto che quello che sapevo, non poteva essere messo in discussione dalla trama di un film.

Le mie certezze sono state confermate. Non c’è stato nessun Virgilio a guidarmi. Ho preferito cavarmela da solo perché nella vita non sempre ci sarà qualcuno al tuo fianco che ti dirà se le cose che stai facendo sono giuste o sbagliate, ma impareremo dai nostri errori. Non ho smesso di guardare quel genere di film perché ho capito che non bisogna prendere sul serio quello che raccontano, si tratta di un semplice romanzo.

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Le pareti di questa stanza sono sbarre che mi intrappolano costringendomi al pensiero e alla solitudine. La mia selva oscura, il mio tunnel infinito.