GUIDA PRATICA PER GENITORI AFFIDATARI: L’ABBINAMENTO
di Kairós Bologna
L’abbinamento nel contesto dell’affido familiare è un passaggio cruciale che richiede un’attenta valutazione delle caratteristiche e delle esigenze sia della famiglia candidata che del minore. In questo articolo esploreremo il percorso di abbinamento, la sua complessità e l’importanza di una gestione empatica e accurata.
Quando ci si avvicina all’affido familiare, ci si immerge in un delicato percorso di conoscenza con l’équipe psico-sociale del servizio di riferimento del minore. Questo percorso ha lo scopo di esplorare le dinamiche familiari e di definire la disponibilità della famiglia alle varie tipologie di affido.
Gli incontri mirati costituiscono un’opportunità preziosa per esplorare in profondità le dinamiche familiari e individuare le risorse uniche e le potenzialità di ciascuna famiglia. Durante questi incontri, gli operatori dedicano tempo e attenzione a conoscere non solo la struttura familiare e le abitudini quotidiane, ma anche i valori, le tradizioni, le aspirazioni e le competenze genitoriali.
Questo approccio consente di andare oltre la semplice valutazione delle caratteristiche materiali e logistiche del contesto familiare, per comprendere veramente cosa rende unica quella famiglia e quali risorse può offrire al minore. Si analizzano le abilità educative, le modalità comunicative, la capacità di gestire situazioni di stress o conflitto, nonché la disponibilità emotiva e affettiva della famiglia.
Attraverso questa profonda comprensione delle dinamiche familiari, gli operatori sono in grado di individuare quale minore potrebbe integrarsi in modo armonioso e benefico all’interno di quella specifica famiglia. Non si tratta solo di trovare un abbinamento che funzioni logisticamente, ma di creare una sinergia emotiva e relazionale che favorisca lo sviluppo sano e il benessere sia del minore sia della famiglia affidataria.
È necessario valutare attentamente non solo le caratteristiche del minore, ma anche il progetto di affido. Alcune situazioni possono presentare una corrispondenza tra il minore e la famiglia in termini di caratteristiche personali, ma potrebbero non essere adatte al progetto di affido a causa di variabili come la distanza dalla famiglia di origine. È importante sottolineare che, nonostante le eccellenti risorse di alcune famiglie, potrebbero verificarsi situazioni in cui l’abbinamento richiede più tempo a causa di cambiamenti nella disponibilità della famiglia, come un cambio lavorativo o un trasloco.
Durante il periodo di attesa tra la fine del percorso di conoscenza e la proposta di affido, è consigliabile sfruttare il tempo partecipando agli incontri di rete con altre famiglie affidatarie appoggiandosi alle associazioni del territorio. Un’attenta formazione e la condivisione di esperienze e racconti può aiutare a prepararsi emotivamente e praticamente all’arrivo del minore
La Cooperativa Sociale Kairòs adotta e promuove, anche grazie al progetto INVIOLABILI, un approccio mirato e olistico, centrato sulla creazione di condizioni esperienziali ed emotive favorevoli allo sviluppo di un legame solido e duraturo tra la famiglia affidataria e il minore.
Attraverso una selezione accurata delle famiglie candidate all’affido e una valutazione attenta delle loro competenze genitoriali, Kairòs si impegna a garantire un abbinamento appropriato, considerando attentamente le caratteristiche e le necessità sia della famiglia sia del minore.
Durante il percorso si presta particolare attenzione al funzionamento del minore e ai possibili traumi subiti in passato, al fine di creare un ambiente sicuro e protettivo. Inoltre, si sottolinea l’importanza del lavoro con la famiglia biologica del minore, al fine di favorire una transizione il più possibile armoniosa e limitare eventuali conflitti che potrebbero compromettere il benessere del minore. Kairòs è fortemente convinto che mantenere un legame positivo e costruttivo con la famiglia biologica del minore possa favorire una transizione più armoniosa e sostenere il suo benessere emotivo e psicologico. Una collaborazione efficace con la famiglia biologica già pensata nella fase di abbinamento può contribuire a ridurre i conflitti e le tensioni durante la transizione, creando un ambiente più stabile e sicuro per il minore. Ciò gli consente di affrontare il cambiamento con maggiore resilienza e adattamento, promuovendo così il suo benessere complessivo.
In conclusione, l’abbinamento nel contesto dell’affido familiare è il primo passo verso il successo di questa importante esperienza. Si tratta di un processo complesso che richiede pazienza, sensibilità e un’attenta valutazione delle caratteristiche e delle esigenze di tutte le parti coinvolte. Mira non solo a garantire una corretta corrispondenza tra il minore e la famiglia affidataria, ma anche a favorire un ambiente stabile e amorevole per il minore, promuovendo il suo sviluppo emotivo, sociale e psicologico.
Monica Neri
Presidente Cooperativa Sociale Kairòs
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