GUIDA PRATICA PER GENITORI AFFIDATARI: L’ABBINAMENTO

di

@AdobeStock

L’abbinamento nel contesto dell’affido familiare è un passaggio cruciale che richiede un’attenta valutazione delle caratteristiche e delle esigenze sia della famiglia candidata che del minore. In questo articolo esploreremo il percorso di abbinamento, la sua complessità e l’importanza di una gestione empatica e accurata.

Quando ci si avvicina all’affido familiare, ci si immerge in un delicato percorso di conoscenza con l’équipe psico-sociale del servizio di riferimento del minore. Questo percorso ha lo scopo di esplorare le dinamiche familiari e di definire la disponibilità della famiglia alle varie tipologie di affido.

Gli incontri mirati costituiscono un’opportunità preziosa per esplorare in profondità le dinamiche familiari e individuare le risorse uniche e le potenzialità di ciascuna famiglia. Durante questi incontri, gli operatori dedicano tempo e attenzione a conoscere non solo la struttura familiare e le abitudini quotidiane, ma anche i valori, le tradizioni, le aspirazioni e le competenze genitoriali.

Questo approccio consente di andare oltre la semplice valutazione delle caratteristiche materiali e logistiche del contesto familiare, per comprendere veramente cosa rende unica quella famiglia e quali risorse può offrire al minore. Si analizzano le abilità educative, le modalità comunicative, la capacità di gestire situazioni di stress o conflitto, nonché la disponibilità emotiva e affettiva della famiglia.

Attraverso questa profonda comprensione delle dinamiche familiari, gli operatori sono in grado di individuare quale minore potrebbe integrarsi in modo armonioso e benefico all’interno di quella specifica famiglia. Non si tratta solo di trovare un abbinamento che funzioni logisticamente, ma di creare una sinergia emotiva e relazionale che favorisca lo sviluppo sano e il benessere sia del minore sia della famiglia affidataria.

È necessario valutare attentamente non solo le caratteristiche del minore, ma anche il progetto di affido. Alcune situazioni possono presentare una corrispondenza tra il minore e la famiglia in termini di caratteristiche personali, ma potrebbero non essere adatte al progetto di affido a causa di variabili come la distanza dalla famiglia di origine. È importante sottolineare che, nonostante le eccellenti risorse di alcune famiglie, potrebbero verificarsi situazioni in cui l’abbinamento richiede più tempo a causa di cambiamenti nella disponibilità della famiglia, come un cambio lavorativo o un trasloco.

Durante il periodo di attesa tra la fine del percorso di conoscenza e la proposta di affido, è consigliabile sfruttare il tempo partecipando agli incontri di rete con altre famiglie affidatarie appoggiandosi alle associazioni del territorio. Un’attenta formazione e la condivisione di esperienze e racconti può aiutare a prepararsi emotivamente e praticamente all’arrivo del minore

La Cooperativa Sociale Kairòs adotta e promuove, anche grazie al progetto INVIOLABILI, un approccio mirato e olistico, centrato sulla creazione di condizioni esperienziali ed emotive favorevoli allo sviluppo di un legame solido e duraturo tra la famiglia affidataria e il minore.

Attraverso una selezione accurata delle famiglie candidate all’affido e una valutazione attenta delle loro competenze genitoriali, Kairòs si impegna a garantire un abbinamento appropriato, considerando attentamente le caratteristiche e le necessità sia della famiglia sia del minore.

Durante il percorso si presta particolare attenzione al funzionamento del minore e ai possibili traumi subiti in passato, al fine di creare un ambiente sicuro e protettivo. Inoltre, si sottolinea l’importanza del lavoro con la famiglia biologica del minore, al fine di favorire una transizione il più possibile armoniosa e limitare eventuali conflitti che potrebbero compromettere il benessere del minore. Kairòs è fortemente convinto che mantenere un legame positivo e costruttivo con la famiglia biologica del minore possa favorire una transizione più armoniosa e sostenere il suo benessere emotivo e psicologico. Una collaborazione efficace con la famiglia biologica già pensata nella fase di abbinamento può contribuire a ridurre i conflitti e le tensioni durante la transizione, creando un ambiente più stabile e sicuro per il minore. Ciò gli consente di affrontare il cambiamento con maggiore resilienza e adattamento, promuovendo così il suo benessere complessivo.

In conclusione, l’abbinamento nel contesto dell’affido familiare è il primo passo verso il successo di questa importante esperienza. Si tratta di un processo complesso che richiede pazienza, sensibilità e un’attenta valutazione delle caratteristiche e delle esigenze di tutte le parti coinvolte. Mira non solo a garantire una corretta corrispondenza tra il minore e la famiglia affidataria, ma anche a favorire un ambiente stabile e amorevole per il minore, promuovendo il suo sviluppo emotivo, sociale e psicologico.

 

Monica Neri

Presidente Cooperativa Sociale Kairòs

Ti potrebbe interessare

EDUCARE CON LA SCUOLA D’INFANZIA PER LA TUTELA DEI PIÙ PICCOLI

di

Nei primi due anni di progetto, l’équipe di Napoli di INVIOLABILI ha realizzato attività per bambini 0-6 anni presso due scuole dell’infanzia...

OPERATORI A CONFRONTO: BUONE PRASSI E GESTIONE DEL BURN-OUT

di

È sicuramente positivo il bilancio del primo anno di attività del progetto INVIOLABILI che ha visto la sua attuazione grazie anche alla...

LABORATORI GENITORE/FIGLIO, UN OSSERVATORIO PRIVILEGIATO PER GLI OPERATORI

di

L’hub educativo Nest Mama Happy, nell’ambito del progetto INVIOLABILI, ha previsto l’attivazione di laboratori genitore-figlio, uno spazio in cui adulto e bambino...