COME TI INSEGNO AD ASCOLTARE?

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“Se abbiamo due orecchie e una bocca, è per ascoltare il doppio di quanto parliamo.” Epiteto

 

Una meravigliosa citazione che ci dà il senso di come tutti siamo collaudati fisiologicamente per ascoltare. Un’abilità che dobbiamo sollecitare, promuovere e rinforzare sin dalle primissime fasi di vita, perché possa essere una risorsa nel corso della crescita e nel nostro futuro da adulti.

Insegnare ad ascoltare diventa la condizione imprescindibile per avvicinarsi all’altro e promuovere l’empatia, la comprensione e la vicinanza al mondo psicologico dell’altro.

All’interno dei laboratori nell’ambito del progetto INVIOLABILI, questa abilità viene insegnata ai piccoli ma anche ai loro caregiver, perché possano promuoverla nel contesto famigliare. E una modalità a cui spesso nella nostra esperienza ricorriamo è la lettura di libri per la prima infanzia, che consente di sollecitare lo stupore e la curiosità, elementi basici per solleticare e mantenere l’ascolto.

Nel corso di uno dei laboratori genitore-bambino, abbiamo presentato ai nostri piccoli l’albo illustrato pop-up I colori delle emozioni di Anna Llenas, un albo meraviglioso che concilia le parole con le immagini e che, pagina dopo pagina, fa attraversare al bambino l’emozione della paura, della tristezza, della rabbia e della felicità. Il rumore delle parole, che traghetta il bambino pagina dopo pagina, viene intervallato dal silenzio delle pagine che si susseguono e rotto solo dall’ultima emozione, quella dell’amore che caratterizza ognuno di noi e che i bambini hanno accolto con una timida risata tinteggiata di vergogna.

L’ascolto di questo albo ha voluto insegnare ai genitori a riconoscere le emozioni dei loro figli, a dare un senso a ciò che possono sentire e a cui i bambini piccoli spesso faticano a dare un nome. L’educazione emotiva e l’alfabetizzazione emotiva sono la base per una buona relazione genitore-figlio oltre che per una crescita adeguata. Riconoscere le emozioni consente d’altronde di prevenire situazioni di abuso e maltrattamento, di incuria e di violenza, che passano sia attraverso il canale verbale che non verbale.

L’ascolto si può insegnare. E lo si insegna con il silenzio e con l’ascolto dei loro primi bisogni, agganciandosi alla loro curiosità, ai loro ritmi, alle loro esigenze. L’ascolto passa attraverso la lettura di un libro, l’ascolto di una canzone, il tono della voce. Perché tutto è comunicazione quando si è sintonizzati sul bambino e sul suo sguardo. Perché dietro ogni interazione e relazione, c’è un tempo per l’ascolto, che è parlare senza parole.

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