BUONE PRATICHE INCLUSIVE TRA OUTDOOR EDUCATION E ATTIVITÀ IN FAMIGLIA

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La natura, con i suoi ritmi e le sue regole è un contesto privilegiato in cui crescere e fare esperienze importanti, sia da bambini che da adulti.

Quando si vive in contesti deprivati, in situazioni insicure e fragili, troppo spesso, la prima cosa che viene a mancare è proprio il rapporto con la natura.

Se questo prezioso rapporto, al giorno d’oggi, non è più quotidiano e costante per molti, a causa dei contesti urbani ed altamente popolati in cui viviamo, nei contesti di periferia e in quelli più poveri e degradati, dove molte delle nostre famiglie si trovano a vivere, è spesso proprio inaccessibile e addirittura, in alcuni casi, inimmaginabile.

Là dove le possibilità economiche, l’autonomia di movimento e le relazioni sociali permetto alle famiglie di vivere spazi e attività all’aria aperta sicure, curate e organizzate, questa mancanza viene compensata, mentre dove queste possibilità sono assenti, per disagio e isolamento, dove il verde pubblico è abbandonato al degrado e i parchi percepiti come luoghi pericolosi dalle famiglie, soprattutto dai bambini, l’assenza pesa molto e permane nel tempo.

È così che per i nuclei più fragili e pluriproblematici non resta che stare chiusi in casa con le proprie difficoltà, proiettandosi, fin dalla primissima infanzia, in una realtà più virtuale che reale, fatta di schermi e immagini piatte e filtrate dalla tecnologia, che nella maggior parte dei casi acutizza le difficoltà, causa ipostimolazione e ritardi, accentua stati depressivi, frustrazione e impulsi aggressivi.

Per contrastare questo vissuto e offrire a tutti pari possibilità, come il contrasto alla povertà educativa prevede, anche nel lavoro di contrasto alla violenza e al maltrattamento dei minori è fondamentale colmare o quantomeno ridurre questo gap, proponendo non solo esperienze favorevoli in natura, ma anche offrendo attività e luoghi quotidiani che ripristino ritmi e abitudini legati ad un ambiente naturale da percepire come positivo e amichevole.

All’interno delle proposte educative che il progetto INVIOLABILI realizza nel contesto di Roma sud-est, c’è innanzitutto la possibilità di accedere ad un giardino attrezzato e a un parco curato ogni giorno perché parte degli spazi stessi in cui il progetto viene realizzato, con precise attività settimanali ed eccezionali pensate col duplice obiettivo di sostenere la crescita sicuri e bentrattati attraverso attività educative di alto livello e colmare questo gap.

È così che l’outdoor education, con i suoi tempi lenti, l’ascolto attivo, l’osservazione, l’empatia e il rispecchiamento emotivo, è una delle proposte su cui si basa il metodo e l’offerta educativa della nostra proposta per INVIOLABILI.

Esperienze sensoriali in natura attraverso il gioco, la manipolazione, i percorsi sensoriali e l’ascolto sono parte delle proposte per la fascia 0-3; attività di orto, caccia al tesoro nel parco, giochi di movimento e ritmo all’aria aperta sono quelle che caratterizzano la fascia 3-6 anni e le attività adulto-bambino.

A queste proposte settimanali si affiancano quelle speciali, inserite mensilmente nella programmazione, pensate per tutta la famiglia, per vivere assieme momenti positivi durante i quali sperimentare la relazione accogliente adulto-bambino e creare rapporti sociali, amicali e territoriali con le altre famiglie.

Tra queste proposte abbiamo sia momenti più destrutturati e vicini come il pic-nic nel parco che momenti più organizzati come le visite in fattoria.

Obiettivi di questi incontri, oltre che l’esperienza in sè e il vissuto positivo che questa porta, c’è l’educazione al bello e alla possibilità, fondamentale se si vuole contrastare la violenza in contesti difficili e deprivati.

Si intende con questo offrire esperienze ripetibili in autonomia da parte dei beneficiari in contesti adeguati e sicuri, mettendo in luce e avvalorando le poche possibilità presenti, che attraverso le proposte vengono conosciuti e sperimentati assieme attraverso il progetto, con il sostegno e la presenza dell’équipe educativa in una prima fase e poi in una fase di passaggio, spronati e sollecitati, per favorire l’esperienza autonoma e addirittura l’inserimento di queste sane e naturali attività, come la passeggiata nel parco, nelle abitudini quotidiane dei beneficiari.

Permettere quindi che la natura non sia un’esperienza per pochi ma una routine accessibile a tutti, come detto in introduzione, vuol dire potenziare esperienze favorevoli che contrastino traumi vissuti e riducano rischi presenti e futuri.

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