HOME VISITING: UN PREZIOSO STRUMENTO A SUPPORTO DELLE FAMIGLIE
di Associazione Pianoterra ETS
L’Home visiting è un vero e proprio percorso da fare insieme alla famiglia che mira alla realizzazione di un progetto ad hoc volto a fornire i principali strumenti e regole per la cura e la gestione degli spazi e della vita familiare.
In particolare lo strumento dell’Home visiting:
- sostiene la genitorialità fornendo ai genitori nuove prospettive attraverso cui osservare, comprendere e interpretare i bisogni e le necessità dei propri figli;
- fortifica la relazione tra i genitori e tra genitori e figli;
- funge da collante emotivo per l’intero nucleo e consente agli operatori di “intervenire” nella pratica permettendo al genitore di osservare in che modo poter gestire la situazione che si presenta.
Per le caratteristiche menzionate, questo strumento non va confuso con la visita domiciliare (o indagine socio-ambientale), che assolve più alla funzione di un colloquio svolto presso il domicilio della famiglia presa in carico e la possibilità di osservazione attiva dell’organizzazione degli spazi della vita quotidiana.
Il progetto INVIOLABILI ha promosso l’utilizzo dello strumento di Home visiting a diversi livelli di intervento attraverso la attivazione di una micro-équipe specializzata: psicologa, ostetrica, assistente sociale, educatrice e in alcuni casi mediatrice linguistico-culturale. In ottica preventiva, sono stati effettuati interventi di Home visiting con il triplice obiettivo di sostegno alla genitorialità, di promozione della salute del bambino e dell’intero nucleo familiare, di prevenzione in situazioni di rischio sociale e/o sanitario a tutela dei bambini e delle loro famiglie.
Nel 2006, infatti, nell’ambito della guida “Prevenire il maltrattamento sui minori: indicazioni operative e strumenti di analisi”, l’OMS definisce gli interventi di Home visiting uno strumento per prevenire trascuratezza e maltrattamento nell’infanzia poiché offrono all’operatore un punto di vista privilegiato nel rilevamento dei fattori di rischio che potrebbero insorgere nei periodi del pre e del post nascita. Le operatrici entrando in casa offrono alle famiglie nelle prime settimane di vita del bambino le informazioni necessarie per sviluppare una genitorialità positiva e consapevole e garantiscono al neonato le cure e le attenzioni che necessita.
Lo strumento viene utilizzato anche nell’area della segnalazione e risposta, quando la violenza è conclamata, e la “Grande macchina” della tutela si è attivata. In queste situazioni l’Home visiting diventa uno strumento di monitoraggio e sostegno per le famiglie momentaneamente sospese dalla responsabilità genitoriale, che hanno necessità di essere supportate e accompagnate nel processo che si conclude con la valutazione delle competenze genitoriali da parte dei servizi preposti. Per le stesse motivazioni sono stati programmati interventi di prossimità presso le strutture in cui sono stati collocati i minori, per osservare la relazione genitore-bambino, per rafforzare nei genitori la sensibilità, la capacità di osservazione e di comprensione del proprio bambino, incrementare nei genitori la capacità di trovare soluzioni personali, non predefinite, nel rispetto della propria storia e cultura di origine, nonché per tentare di creare legami sicuri tra genitori, i minori e i responsabili della struttura.
Infine l’Home visiting è stato utilizzato nell’ambito del Servizio “Famiglie accoglienti”, avviato sul territorio dell’Ambito territoriale C10 (Mondragone, Castel Volturno, Carinola, Falciano del Massico e Cancello Arnone) e gestito dall’Associazione Pianoterra ETS in collaborazione con i CSST dei 5 comuni afferenti. In questo ambito di intervento lo strumento è stato messo a sostegno delle famiglie affidatarie formate e che hanno accolto un minore; l’Home visiting è diventata così una chiave di lettura efficace e indispensabile, in quanto permette agli operatori di entrare in casa e osservare, ascoltare, comprendere il vivere quotidiano, i rapporti, le conflittualità e le difficoltà presenti. Anche in questo caso l’obiettivo è quello di lavorare insieme alle famiglie, di individuare insieme gli aspetti da fortificare e di riconoscere i punti di forza.
La presenza di personale esperto e qualificato permette non solo di fornire i principali strumenti di cura, ma anche di imparare insieme a individuare i bisogni del bambino, di organizzare al meglio gli spazi della vita quotidiana, di cucire un rapporto solido e positivo con il bambino. Sul fronte delle famiglie affidatarie, inoltre, lo strumento fornisce un valido sostegno emotivo per la coppia genitoriale che non va mai lasciata sola, anzi va supportata, durante tutto il percorso di affido.
Ciascuna proposta di intervento di Home visiting viene sempre concordata e personalizzata, in considerazione delle peculiarità di ogni famiglia e specifica esigenza, nonché aggiornata nel corso del tempo, in relazione al possibile emergere di nuove necessità. Il servizio inviante o eventuali altri attori coinvolti nella presa in carico sono periodicamente aggiornati; eventuali criticità o difficoltà rispetto alla famiglia potrebbero richiedere anche la convocazione e la condivisione in appuntamenti straordinari. Generalmente si riscontra che nel lavoro domiciliare le operatrici riescono a costruire con i caregivers un rapporto di fiducia e di accettazione più profondo, attraverso l’ascolto, nonché il supporto e il sostegno delle esigenze contingenti del bambino e della famiglia come testimoniano le belle parole di Paolo (45 anni):
“Averti al mio fianco in questo percorso, accoglierti nella mia casa nel momento di maggiore difficoltà, mi ha consentito di guardare diversamente ai miei bambini. Il segreto sta nel fatto che attraverso te io ho ritrovato il mio bambino interiore e passando per me stesso ho capito anche il genitore che avrei desiderato avere al mio fianco e il genitore che voglio essere per i miei figli”.
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