Municipio IX di Roma, un Polo Educativo “aperto”
di Oasi
L’esperienza del CAG di Spinaceto, I Ragazzi del Muretto, ci ha fatto capire come deve essere il Polo Educativo del Municipio IX di Roma: aperto e in grado di attrarre e accogliere
Un’emergenza durata un anno. Quella vissuta da I Ragazzi del Muretto è stata un’esperienza che ha messo alla prova sia i ragazzi che gli operatori del centro di aggregazione giovanile di Spinaceto (Municipio IX di Roma, zona sud della Capitale), incluso nella rete di #AltaFrequenza.
Una ventina di ragazzi ha iniziato improvvisamente a incontrarsi davanti a quel muretto che dà il nome al Centro. Ma non vengono da Spinaceto. Sono adolescenti dei quartieri vicini. E non sembrano avere buone intenzioni. A nessuno degli operatori è chiaro come siano venuti a conoscenza de I Ragazzi del Muretto, pur provenendo da quartieri lontani anche molti chilometri. Forse, sono inconsciamente attratti da quel muretto alle porte di Spinaceto. È diventato un punto di ritrovo anche di sabato, quando il CAG è chiuso. In ogni caso, durante la settimana, nel CAG ci vogliono entrare.
Sono troppi. E difficili da gestire. Se riducono il Centro come hanno ridotto gli spazi abbandonati al piano inferiore si mette male. Anzi, hanno già reso impossibile le attività e lo studio de I Ragazzi del Muretto.
Un’invasione. Come uscirne?
Si può parlare di “invasione” dal quartiere a fianco? In un certo senso lo è. Un’invasione che si spiega anche con la carenza di spazi aggregativi in un territorio così vasto e difficile come quello del Municipio IX. Ma a differenza di tante invasioni, vere o presunte, gli operatori di Arci solidarietà e Eureka I Onlus che gestiscono il Centro non decidono di “respingere”. La soluzione è “aprire”.
Come? Portando le attività anche in quel piano inferiore, abbandonato e vandalizzato. Lanciando un pallone lì all’esterno. Portando le casse per ascoltare la musica, i materiali per realizzare i laboratori. Anche caricandosi il l biliardino lungo tutta la rampa di scale. Gli operatori e i ragazzi hanno “aperto” il proprio Centro integrando un po’ alla volta questi ragazzi estranei. Alcuni dei quali, ora, sono regolarmente iscritti. L’invasione è stata trasformata in un’occasione per sperimentare l’ospitalità del luogo e delle persone che lo abitano.
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Spinaceto, CAG “aperto”
L’emergenza è conclusa. E l’asse intorno al quale gira I Ragazzi del Muretto è completamente cambiato. Oggi è un Centro di aggregazione giovanile volutamente e consapevolmente “aperto”. Aperto alla scoperta delle esperienze completamente diverse che possono portare i ragazzi di altri quartieri. Come quelli dei Caleidos, dalla Garbatella. O i ragazzi di Santa Palomba.
I Ragazzi del Muretto ospitano gli iscritti di altri centri, vanno talvolta in trasferta. E in programma c’è un derby del Municipio IX proprio contro Santa Palomba. Uno di quei derby delicati, per i quali si cerca un campo neutro. Magari offrono un campo quelli della zone dei Ponti, al Laurentino 38.
Non solo si è normalizzata l’invasione. Ora si cerca anche di attrarne altre.
Sono gli stessi ragazzi a chiedere questi scambi. C’è curiosità ed entusiasmo. Vogliono andare in “gita” ai Parioli, incontrare i ragazzi di Prati. La convivenza non è per tutti facilissima, specialmente con coloro che, prima, erano invasori. Ma ognuno di loro si sente, ora, aperto nei confronti di una Città che è molto più grande ed eterogenea di Spinaceto.
Anche il Polo Educativo Territoriale del Municipio IX deve essere “aperto”
Quale contributo offre questa esperienza ad #AltaFrequenza e alla lotta contro povertà educativa e dispersione scolastica? La consapevolezza che il lavoro per un territorio deve tener conto delle caratteristiche del territorio stesso.
“Il polo educativo è un vestito che viene cucito addosso alla propria particolare realtà”, dice Andrea Cira di Arci Solidarietà. “È contesto-dipendente”. Quindi, se l’esperienza de I Ragazzi del Muretto ci insegna che il Municipio IX necessita di CAG aperti, pronti ad attrarre la visita e il contributo del “vicino”, l’apertura e la capacità di attrarre devono essere alla base anche del polo educativo territoriale che #AltaFrequenza sta realizzando in questo Municipio con Arci Solidarietà e Pontedincontro.
Ma a questo punto bisogna fare un passo indietro e parlare nel merito dei PET, i poli educativi territoriali che il nostro progetto sta realizzando in 3 Municipi di periferia: VII, IX e XI.
Cos’è un Polo Educativo Territoriale?
I poli educativi sono reti costituite da Centri di aggregazione giovanile, scuole e servizi pubblici che coinvolgeranno famiglie e comunità nello sviluppo di azioni di welfare comunitario. Con quale scopo? Promuovere lo sviluppo di una comunità auto-educante.
In altre parole, nasce una collaborazione tra i cittadini, le scuole e quei servizi pubblici e privati che da sempre si occupano della formazione e del benessere dei ragazzi. Insieme creeranno diverse soluzioni per affrontare la povertà educativa tra gli adolescenti a rischio dispersione scolastica:
- laboratori che uniscono la dimensione didattica con quella culturale e aggregativa
- eventi culturali
- iniziative per favorire la partecipazione dei minori e dei giovani alla vita sociale, politica e culturale
- Servizi per informare e orientare le famiglie.
Senza dimenticare il fatto che, in ognuno dei 3 poli educativi territoriali, stanno partendo 15 percorsi individualizzati per quei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni che presentano un grave rischio di dispersione scolastica.
Un Polo per le caratteristiche di ogni Municipio. Ecco quello del Municipio IX
Abbiamo detto che il Polo Educativo Territoriale del Municipio IX di Roma sta sviluppando caratteristiche proprie, diverse da quelle dei Poli dei Municipi VII e XI. Caratteristiche che dipendono dalla natura del territorio, dalle sue richieste, dai soggetti presenti.
Il Polo educativo del Municipio VII ha a disposizione un perno importante intorno al quale ruotare, l’Accademia Popolare dell’Antimafia e dei Diritti, che con l’apertura di BiblioÀP diventa sempre di più un punto di riferimento per i laboratori delle scuole e per i cittadini del quartiere Cinecittà.
Il Municipio XI può contare su un numero maggiore di centri di aggregazione. A differenza del Municipio IX, quindi, che richiama nei propri pochi spazi aggregativi i ragazzi di diversi quartieri. Un territorio che richiede apertura, accoglienza, capacità di adattamento. Un territorio in cui la cosa migliore da fare è aprirsi e attrarre gli altri. Invitarli, non aspettarli. Ed è questa la strada scelta da Arci Solidarietà e Pontedincontro, ai Ponti di Laurentino 38, per il Polo Educativo Territoriale di loro competenza.
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