Quando T.E.R.R.A. fa rete

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Il progetto T.E.R.R.A. nasce ormai 5 anni fa, con l’idea di creare una rete cooperante tra associazioni, enti e famiglie del territorio, sia nel quotidiano, che negli eventi particolari. Oggi voglio raccontare proprio uno di questi eventi, in cui la scuola ha deciso di partecipare ad un’iniziativa indetta da un’associazione del territorio.

 Si tratta del progetto “Adolescenti e cervelli diversi: differenze di genere nella vulnerabilità agli effetti delle sostanze d’abuso”, che rientra nel progetto Terza Missione dell’Università La Sapienza, di Roma, che attraverso “l’Associazione Valentina De Castro” ha permesso ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado e di secondo grado di conoscere tematiche relative al mondo delle sostanze stupefacenti, con un approccio scientifico, grazie al supporto dei ricercatori dell’Istituto di farmacologia, guidati dalla Professoressa Patrizia Campolongo, che hanno illustrato le caratteristiche delle sostanze stupefacenti ed i danni che causano. Dopo una fase formativa del progetto, si è passati alla fase creativa, dove gli alunni hanno dovuto creare del materiale divulgativo sul tema delle droghe d’abuso.

È qui che il progetto T.E.R.R.A. entra in campo con la sua rete, attraverso la richiesta dell’istituto IC di Supino, di guidare i ragazzi nell’elaborazione delle loro opere video. La terza A e B del plesso di Morolo hanno quindi intrapreso questa nuova avventura: produrre uno spot scientifico divulgativo con scopo di sensibilizzare i coetanei al tema dell’uso delle sostanze stupefacenti. Il corso di Media Education del progetto T.E.R.R.A., coordinato dalla Dottoressa di ricerca Valentina Celani, aveva già incontrato gli alunni della terza A, lo scorso anno, ed erano già stati prodotti alcuni video; la classe è ripartita proprio dal punto nel quale c’eravamo lasciati: la produzione di un video rap. Nello specifico ogni alunno ha scritto e cantato una strofa del brano, giocando un po’ con la fantasia, utilizzando riferimenti a video trap, ribaltandone il significato.

Clicca qui per vedere il breve video racconto dell’esperienza vissuta dai ragazzi all’Università La Sapienza di Roma

Per la terza B, invece, il prodotto video era una novità. I ragazzi hanno deciso di realizzare un video in stop motion, utilizzando i pupazzi lego per descrivere una situazione tipo di degrado progressivo causato dall’uso di sostanze stupefacenti. Due classi che hanno avuto un approccio completamente diverso, ma ugualmente valido, tanto da
essere entrambe selezionate guadagnandosi la possibilità di vivere una giornata all’interno dell’università La Sapienza.

È una grande soddisfazione dare il via, la direzione, ad un piccolo progetto e vedere come i ragazzi siano riusciti a portare a termine il lavoro. Molto spesso il principio di un lavoro intimorisce e ci si sente inadatti ad affrontarlo. Basta invece dare il via e rendere i ragazzi consapevoli delle loro potenzialità per fare uscire il meglio di loro.

Terminato il lavoro hanno preso coscienza delle loro capacità e delle possibilità che danno gli strumenti tecnologici ormai alla portata di tutti. E così il 14 febbraio le due classi hanno ricevuto il premio, ossia hanno potuto sperimentare cos è un laboratorio di chimica farmaceutica, testando praticamente l’utilizzo di provette e solventi, e visitare il museo di anatomia patologica.

Un’esperienza che non scorderanno mai e chissà…, magari per qualcuno, potrà essere fonte d’ispirazione per un futuro professionale.

 

Di: Germana De Vincenzi
Operatore di Nuovi Orizzonti

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