Smarriti, persi, abbandonati. Ci siamo mai sentiti così? Ma così come?

di

Classe 3 E | IC Scialoia, Milano – Progetto “Oltre i confini”

«Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.»

#smarrirsi

Smarrita? Sì, certamente. Varie volte. Abbandonata? No, mai. In questo ultimo periodo mi è capitato più volte di sentirmi indecisa, persa, o semplicemente di avere la sensazione di avere sbagliato tutto. Di sentire che avevo perso un punto di riferimento e provare rabbia e tristezza allo stesso tempo. Forse perché in mezzo alla frenesia ad un certo punto ti fermi e ti rendi conto che manca qualcosa o qualcuno. Ma poi ti volti e trovi lì pronto a rassicurarti il tuo “Virgilio”, quella persona sempre pronta a tirarti fuori dalla tua selva oscura e a farti ritrovare la retta via. E ti rendi conto che non sei sola.

Se mi sono mai smarrito? Probabilmente sì, o forse no, non c’è una risposta giusta. Ero sulla strada che mi avrebbe portato nel cuore della selva oscura, ma per fortuna sono riuscito a uscirne. Non so in particolare grazie a che cosa, probabilmente per via del mio carattere motivato e anche un po’ testardo che non si fa comandare, né tantomeno trascinare in “posti” dove non vuole arrivare. Sono sicuro che, se in futuro qualcuno o qualcosa cercherà di farmi percorrere una strada sbagliata, riuscirò a capirlo, e a ritrovare la mia retta via. In diverse occasioni sono stato guidato da un ” Virgilio,” come un amico o un familiare, che sicuramente mi ha aiutato a ritrovare la strada giusta; ma altre volte mi sono trovato ad affrontare problemi senza nessuno al mio fianco, e solo grazie a me stesso sono riuscito a superarli.

Mi sono sentita smarrita quando è iniziata la Dad, l’anno scorso, perché mi piace parlare con le persone e questo mi ha messo molto in difficoltà. Infatti, l’anno scorso, nel secondo quadrimestre, non ho partecipato attivamente alle lezioni e questo ha condizionato la mia condotta. Non pensavo che mi avrebbero preso comunque alle superiori! Non mi sono mai sfogata, e per questo non volevo fare questo progetto; non mi piace parlare di me perché non penso che a qualcuno possa interessare. Nell’ultimo periodo mi è capitato di perdere la retta via della mia vita o di smarrirmi. In quei momenti mi sentivo molto sola, anzi era la mia testa a farmelo sentire perché, in realtà, i miei genitori, i miei familiari e i miei amici erano sempre accanto a me a guidarmi nella mia selva oscura e mi hanno riportato sulla retta via, proprio come Virgilio. Quest’anno, durante la quarantena, visto che non potevo uscire e incontrare i miei amici, mi rinchiudevo nella mia stanza e spesso mi sentivo abbandonata dal mondo, ma soprattutto persa e insicura nelle mie scelte. Commetto spesso tanti errori ma credo che alla mia età sia un po’ normale e io spesso imparo tante cose dagli errori. Ma grazie ai miei genitori e la mia migliore amica che sono sempre stati vicini a me e mi hanno sempre supportato nelle mie scelte, sono riuscita a risolvere ogni mio problema.

#perdersi

Non mi sono mai sentito proprio “perso”. Però a volte mi sono sentito abbandonato, tipo che le persone non mi calcolavano più di tanto. Era una sensazione bruttissima, ma grazie alla mia “Virgilia”, la mia migliore amica, sono uscito da questa situazione. Penso che queste situazioni si possano superare grazie agli amici e alla famiglia.

Nella mia vita, ultimamente, mi sono sentita persa, abbandonata, sento di aver sbagliato qualcosa. Per colpa della mia timidezza a volte non riesco proprio a parlare con nessuno; ci sono due motivi per cui mi sento sola: il primo ovviamente è a causa della mia timidezza; il secondo è perché alcune persone mi feriscono. Soprattutto, mi manca la normalità, è tutto così strano, questa situazione mi fa sentire sia triste sia arrabbiata. Quando avevo bisogno di sfogarmi, c’era sempre la mia migliore amica, con lei mi confido, le dico tutto, oppure mi sfogavo con i miei migliori amici. Sono riuscita a sorpassare tutto ciò: prima di tutto mi hanno aiutato i miei amici, scrivendo cose che non mi hanno mai detto, rendendomi felice; poi i miei genitori, che anche non sapendo cosa stesse succedendo, mi hanno reso la giornata felice. Ho riscoperto di avere valore. Ho la sensazione di sentirmi fortunata avendo tutte le persone accanto a me.

Fortunatamente, nella mia breve vita, non mi sono mai sentita “persa”. Forse dubbiosa, insicura nelle mie scelte, ma sicuramente mai smarrita o abbandonata. Di certo avrò commesso errori, dai quali ho imparato molte cose, ma non credo di aver perso di vista i miei obiettivi e la mia strada. Questo grazie alla vicinanza e ai consigli dei miei genitori, che hanno saputo prevenire le mie incertezze. Anche nel corso dell’ultimo periodo, molto difficile, sono riusciti a gestire i problemi in modo da farmi sentire al sicuro e appoggiata. È come se fossero il mio Virgilio, colui che condusse Dante verso la sua retta via.

Non mi sono mai sentito solo, perso, ma a volte mi sento ignorato ed è una cosa che mi dà molto fastidio e mi fa sentire escluso. Fortunatamente questo succede davvero poche volte perché ho degli ottimi amici e una famiglia che mi ascolta e che definisco il mio “Virgilio” perché mi fa sentire meglio.

Sì, a volte mi sono sentito perso. È successo un po’ di mesi fa, quando parlavo con poche persone, uscivo poco e stavo molto tempo a casa. Senza chiedere aiuto a nessuno ce l’ho fatta da solo e ho ricominciato a uscire con i miei amici.

Molte volte, soprattutto durante la prima quarantena, mi sono sentita persa e soprattutto abbandonata. Nessuno però mi aveva veramente abbandonata, forse era la mia testa a farmi sentire in quel modo, infatti durante questi momenti, ci è sempre stata la mia famiglia accanto a me, però io non ho mai sentito la loro presenza. Non avendo un buon rapporto con i miei genitori e i miei fratelli, non ho mai avuto il coraggio di dire loro tutto ciò che sentivo per paura che loro mi giudicassero per cui ho tenuto tutto dentro di me. Anche se adesso non ho ancora detto a nessuno tutto ciò che ho sentito e che a volte sento ancora, grazie ai miei amici e anche solo alla loro presenza, che sento più di quella della mia famiglia, sono riuscita e riesco a liberarmi da tutti i miei pensieri negativi. Questo
mi ha fatto capire che non sempre la presenza di una famiglia ti fa sentire bene, ma a volte, anche solo quella degli amici.

#sentirsiabbandonati

Mi sento abbandonata sì. E quando? Quando sono sola, persa, smarrita. Io mi sento abbandonata quando sono a casa da sola e mi viene paura che succeda qualcosa di male mentre i miei genitori non ci sono perché magari sono a lavorare al ristorante e non c’è nessuno con cui posso parlare. Io mi sento un po’ abbandonata dai miei genitori: a volte sbaglio, insisto per aiutarli al lavoro perché so che non riescono a lavorare al ristorante da soli, ma non c’è nessuno che pensa a me, nessuno mi fa felice, nessuno mi consola e nessuno gioca con me.

Per me essere abbandonati vuol dire avere nostalgia di una cosa che desideri ma non ti verrà data mai. Una volta è successo anche a me. Era una sera avevo più o meno sette anni ed era la prima volta che rimanevo a casa da solo. In casa eravamo in tre io, mio padre e mio fratello. Mio papà come ogni sera doveva uscire con il cane. Dovevo restare a casa da solo perché mio fratello stava dormendo. Eravamo io e la mia casa, quando mio padre oltrepassò la soglia della porta iniziò a salirmi una grossa ansia e iniziai a gridare fuori dalla finestra. In quel momento mi sono sentito veramente abbandonato da mio padre. Passarono dieci minuti, mio padre rincasò e mi chiese tutto spaventato cosa fosse successo e mi confortò moltissimo. Da quel giorno so trovare ogni volta la retta via e restare a casa
da solo ogni volta.

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