La scelta del liceo da frequentare è stata la mia Selva oscura
di Con i Bambini
Damiano, 15 anni
La selva oscura di Dante, un luogo tenebroso, senza una luce, senza nessuno… solo tu, un periodo della nostra vita che prima o poi arriverà. La mia selva non è come tutti se la immaginano, la mia è stata un periodo di riflessione e non di smarrimento.
Un periodo in cui ho staccato la spina con il mondo esterno, ho potuto pensare a tutte le cose passate, ma soprattutto a quelle future che potevano cambiare per sempre la mia vita. La selva oscura è entrata in me poche volte, ma una delle più importanti è stata la scelta di questa scuola, il Liceo Classico Pitagora.
Quello è stato un periodo molto difficile della mia vita, dove non riuscivo a darmi un’identità, non sapevo riconoscere la persona che ero. Pensavo che non fossi all’altezza di questa scuola! In quel momento volevo solo stare chiuso in me stesso, a pensare, pensare e ancora pensare a come poteva cambiare il mio futuro. Come Dante, non riuscivo a riconoscere la “retta via”, la strada giusta per me.
Purtroppo, essendo fuori dal mondo, non avevo Google Maps con me per poterla riconoscere, neppure un cartello che la indicasse, la decisione era solo mia. Nella mia selva oscura c’erano due strade: una era asfaltata, facile da percorrere, con una bella macchina ad aspettarmi per intraprenderla; l’altra, invece, era rocciosa, molto ripida e senza mezzi, ma solo con due grossi vocabolari ad aspettarmi. Questa era la strada del liceo classico.
La scelta, come detto prima, non è stata facile, ma, per fortuna, ho avuto dei grossi aiuti: la mia famiglia, la scuola, che mi hanno consigliato il percorso da intraprendere. Ma, nonostante queste indicazioni, dentro di me sapevo che l’unico che poteva decidere ero io, io ero Dante ed io ero Virgilio, che doveva riuscire a comprendere da solo la strada giusta da percorrere.
Credevo fosse giusto tenere in considerazione i consigli delle persone più care, però alcune decisioni spettano solo e unicamente a te stesso, e questa era una di quelle. Ad oggi sono contento della mia sofferta decisione che mi ha per molto tempo tenuto prigioniero di questa “selva oscura”, le cui fitte nebbie si sono ormai dissipate.
Oltretutto la selva oscura mi ha insegnato tanto. Mi ha insegnato a credere di più in me stesso, a credere di più nelle mie capacità, nei miei progetti, nelle mie iniziative e a portarle avanti con fiducia, senza il timore di non farcela. Quindi posso soltanto dire…. Grazie Dante! Grazie Selva!
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