Noi adolescenti, stanchi di non essere ascoltati ma soprattutto compresi
di Con i Bambini
B. C.
Ormai è passato un anno dall’inizio della pandemia che ha colpito ogni paese del mondo, tra cui l’Italia. Abbiamo passato periodi difficili un po’ tutti e, come Dante, ci siamo trovati in una selva oscura, ma quelli che si sono ritrovati di più in questa selva oscura, senza riuscire a trovare la diritta via, siamo noi adolescenti, eppure nessuno ha mai speso una parola riguardo a noi.
Parlo come una ragazza di quindici anni: ho passato il periodo più bello della mia vita, ovvero l’adolescenza, chiusa in una stanza. Credo che questi siano gli anni più belli, gli anni della spensieratezza, e soprattutto delle cavolate, eppure tutto ciò non l’ho potuto fare, e come me anche milioni di adolescenti. Abbiamo passato un periodo bruttissimo e nessuno ha speso una parola per noi, una parola di conforto che vale più di mille, nessuno ha ascoltato gli studenti, e il vero problema è che nessuno ancora ci ascolta. Stiamo perdendo tutto, la libertà, ma soprattutto gli anni che non torneranno più.
Siamo stanchi di non essere ascoltati ma soprattutto compresi, passiamo ore e ore davanti al computer, vedendo i nostri amici e professori attraverso uno schermo, eppure abbiamo continuato sempre con forza di volontà. Molte volte mi è capitato di gettare la spugna, di non riuscire a continuare così: ormai le video lezioni erano diventate un incubo, continuavo ad avere attacchi di panico, volevo solo uscire, vivere la vita come prima con felicità e spensieratezza, fare solamente una risata e scambiare opinioni. Noi giovani volevamo parlare dei nostri problemi, anche se non si possono definire tali, ma soprattutto stare vicini e poterci incontrare quando volevamo, scambiarci un abbraccio: oramai è da tanto che non si può fare.
I periodi brutti credo li abbiamo passati tutti in questa pandemia, eppure siamo riusciti a non farci abbattere, e quando cadevamo riuscivamo sempre a rialzarci, come se non fosse successo nulla. Ormai siamo abituati a fingere, a fingere che vada tutto bene, quando non sta andando per niente bene, anzi sta andando tutto a rotoli. L’unico consiglio che possiamo darci tra di noi è parlarne se non stiamo bene, se abbiamo qualche preoccupazione, parlare con i nostri amici e soprattutto con i nostri genitori: questi ultimi sono state le uniche persone che mi sono state vicino quando pensavo di non farcela, quando tutto sembrava più grande di me, quando volevo mandare tutto all’aria, e quando credevo di non riuscire a superare nulla.
I genitori sono le uniche persone che non ti tradiranno mai, le uniche persone che non ti giudicheranno e ti appoggeranno sempre anche se le scelte che farai saranno sbagliate, le uniche persone che sempre e comunque ti ascolteranno e ti sosterranno in tutto: per me sono stati come Virgilio, sono riusciti a indirizzarmi e a farmi superare tutto. Le altre persone che mi hanno sempre ascoltato sono le mie amiche: senza di loro non sarei riuscita, ci siamo ascoltate a vicenda e abbiamo scacciato via i pensieri negativi che ci tormentavano, tutto ciò insieme.
Questi sono gli unici consigli che posso dare: parlare con qualcuno sempre, e farci ascoltare, così si supererà tutto, anche le cose che ci sembreranno molto più grandi di noi, basta avere pazienza e tempo, tutto passerà anche le cose brutte, un giorno torneremo alla normalità, e chissà magari torneremo più forti di prima ma soprattutto più maturi.
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