I miei genitori e i miei insegnanti accorrono sempre in mio aiuto
di Con i Bambini
Alessio, 13 anni
Nel mezzo della mia età tra infanzia e vita adulta, cioè l’adolescenza, mi ritrovo in un momento oscuro, particolare e inspiegabile, poiché non riconosco più la mia età, ma in particolare la mia esistenza. Ahimè com’è difficile descrivere questa mia paura. Il mio stato d’essere è angosciante, insomma una situazione di traviamento esistenziale e spirituale.
La speranza di trovare uno spiraglio di luce è il primo passo del mio percorso alla ricerca della libertà, ma le privazioni sono tante e mi sento prigioniero del mondo, insomma ho la sensazione di trovarmi dentro le viscere dell’inferno. Fortunatamente sono coccolato dai mie amati genitori (le mie guide), che grazie ai loro continui insegnamenti mi aiutano a trovare una spiegazione al mio malessere.
Non riesco a ricordare da quanti mesi vivo questa sofferenza, ma una cosa è sicura lo spavento è nato nell’anno 2020, quando tutto il mondo entrò in una pandemia e io l’affrontai inizialmente in modo sereno, convinto che tutto era sotto controllo e l’uomo avrebbe sconfitto velocemente il virus del covid.
Insomma, dopo un po’ di tempo ero convinto di aver scampato il pericolo del virus e paragonai il mio animo come colui che con respiro affannoso esce dal mare e quando arriva alla riva si gira verso l’acqua minacciosa, da cui era riuscito a salvarsi e si guarda indietro a osservare il pericolo scampato.
Ma quando ho capito che il virus vive ancora in mezzo a noi la paura è ancora viva in me. Non riesco più a sopportare il suono prolungato delle sirene dell’ambulanze, gli ospedali in affanno, perché le terapie intensive sono affollate, mi spaventa quando ho la notizia di un mio amico che risulta positivo, ma in particolare mi intimorisce il peso di aver perso la libertà di non poter più condividere le mie cose con gli altri.
I miei genitori arrivano sempre in mio aiuto, anche in modo inaspettato, tanto che a volte mi chiedo se sono esseri umani o vengono da un altro pianeta. Loro mi aiutano a farmi sentire vivo e grazie alla loro enorme pazienza, mi fanno capire, che se voglio salvarmi devo rispettare le regole e non devo demordere mai. Infatti il virus è particolarmente pericoloso che può uccidere chiunque incontri.
In questo lungo periodo, che non sembra trovar fine, i miei professori sono speciali ed è bello conversare con loro. Dai miei professori ho imparato che non devo arrendermi mai, ma devo avere tanta fiducia nelle istituzioni. Naturalmente, ascolto i loro consigli e sono fiducioso che prima o poi uscirò al più presto dal mio dolore.
Quanti sacrifici fanno i miei professori, hanno cercato con tanta fatica a non lasciare noi alunni soli, ma nonostante ciò la scuola è diventata continuamente argomento di prime pagine del telegiornale, con le varie fazioni chi è per la DAD e chi è contro la DAD, ma entrambi i casi noi ragazzi non possiamo più sentirci liberi. Infatti, molti sono convinti che la scuola in presenza, sia una salvezza per noi giovani.
Mi chiedo, ma quale salvezza? E’ una salvezza andare a scuola come soldatini, imbavagliati da mascherine e seduti tra i banchi senza poter chiacchierare o condividere un libro, subendo il generale inverno nella brutta stagione, per arieggiare le aule, con rischio oltre che del covid di una bronchite?
Questa pandemia mi terrorizza, perché io sono un ragazzo, che ama viaggiare e conoscere il mondo e non sopporto più stare chiuso tra le quattro mura della mia casa, con la mia tuta, le pantofole e aspettare ogni giorno che qualcosa cambierà. Io sono un ragazzo affettuoso e mi piace stare in compagnia, purtroppo già non avevo molti amici e stare chiuso in casa, si accentua la mia solitudine.
Spero tanto che tutto questo finisca e che ci potremo di nuovo abbracciare e levarci quelle mascherine 2 che portiamo ogni giorno e quasi non ci riconosciamo più. Ecco il mio inferno e non sappiamo come uscirne. Quando potrò liberarmi di questa angoscia che mi perseguita?
Forse una speranza per la salvezza esiste: il vaccino. Quando sentii la notizia attraverso i media gridai, in questo grande e lungo deserto di solitudine e di paura, chiunque tu sia vaccino inglese, russo, italiano, l’importante che tu sia arrivato. Nonostante tutto io credo sia importante amarci, perché se ci amiamo l’uno con l’altro, possiamo uscire da questo inferno che ci circonda.
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