COME RENDERE LE FAMIGLIE AFFIDATARIE FAMIGLIE ACCOGLIENTI

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Il 12 gennaio 2023 è stato inaugurato il servizio affido “Famiglie Accoglienti” previsto dal progetto INVIOLABILI e realizzato da Pianoterra ETS nell’Ambito Territoriale C10 (Mondragone, Castel Volturno, Falciano del Massico, Carinola e Cancello ed Arnone).

A seguito della costituzione di un’équipe congiunta composta da un rappresentante di Pianoterra e un rappresentante dei CSST per ogni Comune dell’Ambito Territoriale si è provveduto a promuovere il progetto nei 5 Comuni interessati; a questa prima fase ne è seguita una successiva che ha visto la realizzazione del percorso di formazione rivolto alle famiglie. L’équipe congiunta, composta da rappresentanti dei CSST e di INVIOLABILI, con la supervisione della cooperativa Kairòs, ha infine effettuato una valutazione delle famiglie individuate per ottenere l’idoneità all’affido, fase conclusasi a settembre 2023.

Il “Percorso Kairòs” è un percorso virtuoso e innovativo nell’ambito dell’Affido perché prevede un periodo di affiancamento e accompagnamento alle famiglie affidatarie, affinché non si sentano sole, e ai minori, affinché si sentano accettati e non rifiutino l’inserimento nel nuovo contesto familiare.  Grazie alla partnership con la Cooperativa Kairòs, l’Associazione Pianoterra ETS ha strutturato il servizio “Famiglie accoglienti” garantendo proprio l’accompagnamento delle famiglie affidatarie a seguito di abbinamento. Nella fattispecie, il percorso di affiancamento alle famiglie affidatarie prevede 12 mesi di accompagnamento che si concretizzano in colloqui di monitoraggio, supporto telefonico, interventi domiciliari, incontri tematici e consulenze specialistiche, servizi atti a rispondere ai bisogni delle famiglie affidatarie e alle esigenze del minore inserito presso la famiglia, in base alle età, caratteristiche e storia personale.

Ad oggi vari sono gli accompagnamenti attivi sul territorio, molti riguardano affidi intrafamiliari di minori e il percorso attivo – in accordo con il Servizio Sociale territoriale – si esplica in attività di sostegno ai familiari prossimi dei minori; si tratta perlopiù di nonni che necessitano di essere accompagnati nella gestione dei propri nipoti quando le difficoltà dei genitori rendono temporaneamente inidoneo il contesto familiare nel rispondere adeguatamente alle principali esigenze di crescita dei figli (cura, educazione, istruzione, relazioni affettive).

Solo un accompagnamento invece è stato strutturato a seguito di abbinamento gestito dall’équipe di Pianoterra di concerto con il CSST competente per territorio e il Tribunale per i Minorenni.

Così come dichiarato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel 2013: “L’inserimento nella famiglia affidataria non è il punto di arrivo, ma solamente una delle tappe del percorso di vita di tutti i soggetti coinvolti nell’affido familiare che ha come punto di arrivo la riunificazione familiare”. L’accompagnamento strutturato dall’équipe Affido ha infatti quali obiettivi quelli di:

  • accompagnare la famiglia affidataria nella conoscenza del minore, imparare e leggerne i bisogni;
  • supportare le famiglie affidatarie nella gestione di minori che hanno vissuto esperienze sfavorevoli infantili in un’età estremamente delicata, 0-6 anni;
  • strutturare il reinserimento del minore presso la famiglia d’origine, accompagnando tutti i soggetti presenti nel progetto Affido.

Accompagnare le famiglie affidatarie non è un’azione semplice: spesso le famiglie affidatarie cercano ri­sposte immediate ed esaurienti in merito alla loro esigenza di conoscere più chiaramente come comportarsi di fronte ad aspetti di vita quotidiana posti dall’inserimento in famiglia del minore. I tipi di problemi per i quali le famiglie affidata­rie richiedono risposte riguardano gli aspetti più disparati (legali, burocratici, educativi, psicologici e relativi a eventi straordinari, ecc.).

Tutto ciò diventa affrontabile partendo dal presupposto che lavorare con le famiglie affidatarie vuol dire tenere conto soprattutto della grande rivoluzione che avviene in ciascun affidatario (single, coppia, famiglia con figli): in principio si sentiva adeguata e capace, alleata con i servizi, ma quando il minore (sempre diverso da come lo si immaginava) è inserito, la fa­miglia entra in difficoltà. Si sente messa spesso in discussione dagli stessi servizi e anche dalla famiglia d’origine. Sostenerla in questa fase è pertanto imprescindibile e necessario.

La famiglia affidataria, pur essendo una risorsa, non può e non deve essere lasciata sola durante il percorso di affido, poiché il buon esito dipende da fattori protettivi sia interni che esterni alla famiglia. Pertanto è dovere di tutti i servizi, pubblici e privati, supportare le famiglie affidatarie, attraverso interventi individuali gestiti da professionisti qualificati come Educatori, Psicologhe e Assistenti Sociali, incontri di gruppo che consentano alle famiglie affidatarie di potersi confrontare e non percepire le proprie difficoltà come qualcosa che le rende inadeguate, ma piuttosto riuscire a valorizzarne i punti di forza e accogliere le proprie fragilità. Per rendere le famiglie veramente “accoglienti” bisogna accompagnarle in questo lungo percorso, difficile e tortuoso ma straordinario e, per riconoscere la straordinarietà nelle difficoltà, si ha bisogno di non essere soli.

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