SCUOLA PER L’INFANZIA DELEDDA: LA PREVENZIONE NELLA COMUNITÀ EDUCANTE

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Il progetto INVIOLABILI trova nelle sue attività d’informazione e prevenzione sui temi legati alla violenza sui minori un grande alleato nelle scuole dei territori.

Nel territorio di Roma la Cooperativa sociale Antropos ha attivato nel tempo diverse collaborazioni nelle scuole dell’infanzia e degli istituti comprensivi, dove si realizzano interventi coprogettati che coinvolgono insegnanti, minori e genitori attraverso attività specifiche legate ai bisogni espressi dalle varie realtà.

Un esempio di intervento integrato particolarmente rilevante dal punto di vista metodologico e di impatto sociale, è quello realizzato presso la scuola dell’infanzia Deledda, nel quartiere di Tor Pignattara a Roma.

L’intervento vede numerosi attori coinvolti: il progetto INVIOLABILI, un’altra associazione impegnata nel territorio sulla stessa fascia d’età, l’Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche del V Municipio di Roma Capitale e, ovviamente, responsabile e insegnanti della scuola Deledda.

Partendo dalla richiesta dell’Assessorato di sostenere due specifiche sezioni, quelle con orario antimeridiano, particolarmente fragili per composizione e per collocazione, si è elaborato assieme alla rete una proposta di intervento rivolta ad insegnanti, minori e genitori in orario scolastico ed extra-scolastico.

Il contesto di riferimento è un quartiere popolare romano ad alta densità di popolazione, con forte presenza di stranieri, spesso in coabitazione o in case molto piccole nonostante i numerosi figli, livello economico medio-basso, difficoltà di integrazione e insufficiente presenza di servizi di assistenza.

L’intervento prevede quindi attività di formazione e confronto con le insegnanti in ottica transculturale sui temi della prevenzione e del maltrattamento dei minori, attività educative con il gruppo classe all’interno della proposta didattica, sportelli di orientamento e presa in carico con assistente sociale e psicologa per i genitori, attività pomeridiana di gruppo con minori e genitori, mediazione culturale per tutti.

La composizione delle classi, molto numerose, è composta quasi esclusivamente da minori di famiglie provenienti dal Bangladesh, numerosi i bambini con difficoltà certificate quali diagnosi di spettro autistico, ritardi, disturbi dell’apprendimento, difficoltà dello sviluppo cognitivo e psico-motorio.

Le famiglie, che spesso parlano solo la lingua d’origine con mamme e bambini, manifestano numerose difficoltà, rischio di isolamento sociale, rischio di incuria e ipostimolazione, esclusione dal diritto alla cura con difficoltà di accesso al sistema sanitario e di valutazione, diagnosi e terapia, frustrazione e malessere socio-relazionale nel rapporto con il contesto italiano, scarsa competenza e incapèacità di fornire risposte adeguate ai bisogni dei minori fuori dal contesto d’origine.

Le insegnanti manifestano difficoltà nella relazione educativa con gruppi così problematici, nel difficile rapporto di comunicazione con i genitori e preoccupazione rispetto allo sviluppo corretto dei minori.

Le attività, sempre affiancate dalla presenza della mediatrice culturale, si sono quindi articolate in:

  • sportelli per i genitori di orientamento e accompagnamento ai servizi territoriali per rispondere ai bisogni di cura dei bambini e di parentraingh dei genitori;
  • inclusione e presa in carico da parte della ASL e di centri di terapia condotti dall’assistente sociale del progetto;
  • sportelli di ascolto con la psicologa e di mediazione educativa tra docenti e genitori rispetto alla cura e di ascolto risposta dei bisogni espressi ed inespressi dei minori e alla corretta stimolazione e relazione con i bambini;
  • laboratori legati al movimento espressivo e alla relazione con il corpo con giochi di psicomotricità e comunicazione non verbale;
  • gruppi con genitori e figure esperte, come la psicologa, per approfondire temi legati alla genitorialità positiva e consapevole;
  • attività adulto/bambino per stimolare e supportare una corretta relazione;
  • attività con le docenti per migliorare la capacità di lettura dei bisogni di minori e famiglie con relative strategie di risposta.

Numerose famiglie hanno accolto le attività di supporto proposte, soprattutto quelle legate ai bisogni di cura dei bambini e quelle pomeridiane incentrate sull’agevolare una reazione positiva e consapevole.

Grande interesse è stato inoltre manifestato dalle insegnanti rispetto agli interventi realizzati, soprattutto per quanto riguarda la mediazione culturale e il sostegno alla genitorialità.

L’intervento ha inoltre prestato grande attenzione all’approccio transculturale, lavorando sullo smantellamento degli stereotipi culturali reciproci e fornendo occasione di approfondimento e scambio attraverso la supervisione psico-educativa promossa dall’ente Crinali all’interno dell’offerta formativa di progetto coinvolgendo insegnanti ed educatori, nonché l’équipe integrata di INVIOLABILI e dell’associazione territoriale coinvolta.

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