UN BILANCIO A DUE ANNI DALL’AVVIO DI “INVIOLABILI” A NAPOLI
di Associazione Pianoterra ETS
Il progetto INVIOLABILI ha avuto avvio a giugno 2021 e da allora per l’Associazione Pianoterra è iniziata una sfida che dura tutt’oggi. Molte erano le preoccupazioni rispetto alla realizzazione di un progetto così ambizioso ma allo stesso tempo stimolante. Un percorso difficile che si pone l’obiettivo di contrastare la violenza sui minori fascia 0/6 anni, prevenire, attraverso un’analisi accurata e una valutazione dei fattori di rischio e protezione, il conclamarsi di situazioni pregiudizievoli per i minori e prevedere il rafforzamento della rete di protezione e tutela minorile.
La domanda che ha accompagnato l’équipe di progetto è stata: da dove iniziare?
Come i beneficiari avrebbero accolto un progetto di questo tipo e come l’équipe stessa avrebbe affrontato il carico operativo ed emotivo che certe tematiche portano con sé?
Determinante in tal senso è stata la formazione iniziale sul tema di maltrattamento e abuso contro i minori, sia in termini di consapevolezza che di relazioni con gli altri professionisti che hanno preso parte al percorso, relazioni che oggi sono indispensabili per la definizione di progetti individualizzati a sostegno dei minori e delle loro famiglie. La formazione ha permesso all’équipe di Napoli di sviluppare competenze utili ad intercettare situazioni di pregiudizio, affinare le “antenne” che consentono di leggere segnali importanti che potrebbero determinare azioni violente nei confronti dei minori.
Alla formazione sono seguiti incontri di sensibilizzazione con enti pubblici e privati che hanno permesso a Pianoterra di diventare un attore importante per la gestione di casi di abuso e maltrattamento: molti dei casi che seguiamo vedono il coinvolgimento attivo di attori territoriali come servizi sociali, tribunale per i minori, case famiglia, ospedali, scuole, segno di un lavoro di rete tessuto con cura e attenzione, allo scopo di costruire una solida base di sostegno per i bambini più vulnerabili. Ed a partire da queste due precondizioni è stata costruita l’impalcatura progettuale: dalle attività educative e di prevenzione nelle scuole dell’infanzia, ai laboratori mamma-bambino, fino ai gruppi di sostegno genitoriale e alla formazione per le famiglie affidatarie, con l’avvio di un percorso Affido presso i 5 Comuni dell’Ambito sociale territoriale C10 (provincia di Caserta) che rappresenta oggi un grande successo del progetto e dell’équipe di Pianoterra e, al contempo, una sfida importante in termini di professionalità e sostenibilità guardando al futuro. Un puzzle costruito pezzo dopo pezzo con attenzione, nel solo interesse di intercettare il prima possibile situazioni di pregiudizio che mettono in pericolo la sicurezza e la crescita dei più piccoli.
Ma le difficoltà non sono poche. Entrare nelle scuole, ad esempio, e coinvolgere il corpo docente nel percorso di INVIOLABILI non è stato facile: la violenza contro i minori è un tema che può spaventare e la scuola, strutturalmente, è poco equipaggiata per gestire queste situazioni sia in termini di formazione che di conoscenza e strumenti. La presenza degli operatori di progetto ha permesso di sensibilizzare ed informare gli educatori sui segnali che possono indicare situazioni di pregiudizio per i bambini, ma anche di offrire loro una sponda per non sentirsi soli nella gestione di casi così delicati.
Altro tema critico è quello della transculturalità: la sfida più grande è sensibilizzare gli enti competenti (CSST, Asl, Tribunale, Scuole), far passare l’idea che la genitorialità e la cura possono avere strumenti e assumere forme differenti nelle diverse culture, scardinare pregiudizio e contrastare il razzismo che purtroppo colpiscono anche i servizi territoriali, influenzando pesantemente le decisioni riguardo il futuro e il benessere dei bambini e delle loro famiglie. L’équipe si è trovata a gestire casi molto delicati di minori allontanati dalle famiglie d’origine in cui la mancanza di sensibilità transculturale ha messo a rischio i diritti di adulti e bambini. In alcuni di questi casi si è potuto fare molto, attivando mediazioni culturali, predisponendo percorsi di rafforzamento delle competenze genitoriali che tenessero conto della cultura di origine dei beneficiari, proponendo punti di vista alternativi e rappresentando una sponda per i funzionari pubblici che, se lasciati soli, possono mancare di strumenti e competenze sul tema della diversità culturale.
Questa criticità rappresenta anche la più grande sfida che INVIOLABILI pone sul cammino dell’équipe e, allo stesso tempo, la più grande possibilità di incidere in maniera determinante sul sistema di tutela. Pianoterra infatti, grazie al sostegno ed alla formazione del partner di progetto Crinali, si pone come punto di riferimento a livello territoriale sul tema della transculturalità. Da qui si aprono nuove possibilità di lavoro: dagli interventi di home visiting presso case famiglia che ospitano minori allontanati dalle famiglie d’origine, al sostegno agli enti pubblici con interventi di supervisione e prese in carico integrate.
Altro tema centrale, che rappresenta un’opportunità ma anche una grande criticità, è quello della rete. Si parla spesso di sistema integrato di servizi di tutela minorile ma in realtà, al di là di norme e protocolli, è lontana la possibilità di definire la rete esistente come un sistema organizzato, poiché le relazioni tra i diversi soggetti coinvolti sono spesso estemporanee, non formalizzate o discontinue, sia da un punto di vista operativo che metodologico. Ciascun servizio ha a disposizione vari strumenti per la tutela che, in assenza di confronto e della costruzione di percorsi comuni, lasciano ampio margine a vuoti o, al contrario, a duplicazioni di competenza che generano faticosi quanto insensati rinvii di responsabilità.
Sul territorio di Napoli c’è un’offerta dei servizi a macchia di leopardo, con conseguente dispersione di risorse economiche e di professionalità, indebolimento dell’attività di prevenzione e della capacità di intercettare precocemente le situazioni di disagio, veri e propri vuoti di competenze tra un servizio e l’altro. E nel mezzo, a cadere in questi vuoti ci sono persone, bambini, famiglie che restano spesso sospesi in un limbo di incomprensioni, di rimandi, di ritardi, di non intervento causati da servizi che lavorano per il medesimo obiettivo ma che non riescono a “parlarsi perché non sempre parlano la stessa lingua”. Così, seppure spesso con fatica, INVIOLABILI è lì, nelle zone d’ombra, negli spazi vuoti, a tessere finemente e con cura una rete che fermi la caduta, che sostenga le famiglie, le madri, i padri, i bambini, gli operatori, aiutandoli a mettersi in piedi e a risalire la china, fianco a fianco, un giorno dopo l’altro.
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