IL PEDIATRA, UNA SENTINELLA IN PRIMA LINEA NELLA PREVENZIONE DELLA VIOLENZA SUI BAMBINI

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Nell’ambito della formazione INVIOLABILI dedicata agli insegnanti degli asili nido e delle scuole d’infanzia comunali, statali e paritarie e agli operatori dei servizi socio-educativi del territorio barese (che sta coinvolgendo più di 250 operatori) per l’intercettazione e la segnalazione di bambini da 0 a 6 anni vittime di violenza e maltrattamento, il pediatra ha avuto un ruolo importante come attore della rete coinvolta.

Se ne è discusso durante il quarto incontro del primo modulo formativo tenuto della dott.ssa Foschino (Direttore Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva AIPC Bari) dal titolo: “Che fare? La rete dei servizi all’opera: dalla rilevazione, alla segnalazione, alla presa in carico” nel quale si è presentato il modello di intervento della rete regionale pugliese per il contrasto della violenza ai danni dei minorenni come previsto dalle relative linee guida regionali.

La dott.ssa Lucia Peccarisi, nel suo ruolo di pediatra di famiglia, ha sottolineato la funzione essenziale ed imprescindibile dei pediatri, nel garantire un’attività di prevenzione, educazione sanitaria e promozione della salute con particolare attenzione allo sviluppo fisico, psichico, relazionale e cognitivo del bambino e dell’adolescente nel contesto ambientale e sociale in cui è inserito.

Il pediatra è dunque impegnato a tutelare il minore, in particolare qualora ritenga che l’ambiente familiare nel quale vive non sia sufficientemente sollecito alla cura della salute ovvero sia sede di maltrattamenti, violenza o abusi sessuali, fatti salvi gli obblighi di segnalazione previsti per legge.

Alla fine degli anni ’70 il pediatra Solomon scriveva: “in sette anni in Pediatria Generale non ho mai visto un caso di maltrattamento infantile: semplicemente NON LO CERCAVO”. Oggi la formazione ad hoc, sostiene la dott.ssa Peccarisi, consente invece di aumentare la sensibilizzazione culturale della cittadinanza rispetto all’infanzia e di avere gli strumenti per intercettare e segnalare eventuali situazioni di maltrattamento e abuso e di fare diagnosi differenziali più accurate per attivare un lavoro di rete a tutela del minore.

Disporre di una rete significa darsi un assetto organizzativo in cui ciascuno, con il proprio ruolo e le proprie funzioni, possa favorire e agevolare il confronto/integrazione tra professionisti e servizi per il raggiungimento di obiettivi condivisi negli interventi di rilevazione, protezione, tutela e cura nell’ottica del preminente interesse del minore.

La rete consente inoltre di evitare quell’isolamento decisionale che talvolta può portare ad azioni affrettate e controproducenti per il bambino e la sua famiglia.

La trascuratezza fisica ed emotiva che rientra fra le forme più diffuse di violenza ha il pediatra, nonché la scuola, come osservatore privilegiato per l’intercettazione. La dott.ssa Peccarisi ha sottolineato la necessità di una qualificata presa in carico da parte del pediatra di famiglia, valorizzando e sostenendo il ruolo genitoriale (in collaborazione con altre figure professionali della rete, es. pediatri e insegnanti).

Occorre che venga svolto un lavoro di rilevazione prima piuttosto che dopo l’abuso, promuovendo una genitorialità positiva, cercando quindi di aiutare i genitori a svolgere il loro ruolo nel modo più funzionale possibile e, laddove si ravvisino delle criticità, rivolgendosi ai servizi per supportare situazioni prima che possano degenerare.

Ed è proprio questo l’approccio che si propone di rafforzare il progetto INVIOLABILI, operando in sinergia con tutti gli attori della rete a salvaguardia dell’infanzia.

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