La Casa del Giovane diventa “open”

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“Open – Comunità Educativa Aperta”: è questo il nome delle iniziative educative messe in campo dall’equipe educativa della Casa del Giovane di Foggia (sede di Salesiani per il Sociale APS e coinvolta nel progetto “Dare di più a chi ha avuto di meno”) e che tiene insieme tutte le proposte di animazione e  supporto ai ragazzi e alle famiglie in questi giorni davvero critici. 

A partire dagli strumenti tecnologici messi in campo dalla scuola, non si è interrotto il servizio di supporto e accompagnamento allo studio per i ragazzi segnalati dalla scuola, che attraverso videochiamate e social come WhatsApp – singole o a piccoli gruppi – permettono agli educatori di continuare a seguire e supportare il lavoro extrascolastico dei ragazzi.“E’ importante attraverso le videochiamate intravedere e salutare dallo schermo anche i genitori dei ragazzi che si affacciano per capire quello che sta accadendo sullo schermo dei loro figli. Continuiamo, a distanza, anche a mantenere i contatti con i docenti delle scuole, per noi fondamentali”, racconta Ines, educatrice del centro. Per gli insegnanti verrà attivato a distanza anche un corso di potenziamento base ed avanzato sulle competenze comunicativo-relazionali.

Importante è per noi proseguire il percorso di Saperi Digitali & Teatro, già avviato dal mese di gennaio e alla sua seconda annualità, a cura di Mecenate90. Cogliamo l’occasione per formare operatori e volontari del nostro centro sull’utilizzo di metodi digitali, partecipativi e teatrali nella progettazione educativa. Il percorso viene condiviso con gli operatori salesiani di Bari e Cisternino e si sta rivelando non solo occasione di arricchimento professionale, ma anche di confronto e condivisione tra le nostre tre realtà.

Un’altra azione che si è voluta tenere attiva in questo periodo è quella degli incontri psico-educativi per genitori, che vede la partecipazione di circa 20 mamme e papà nel confronto con il loro ruolo genitoriale e i cambiamenti dei propri figli.

Infine, è nostra intenzione aprire un dialogo anche tra gli enti firmatari del CEL (Contratto Educativo Locale) per condividere le diverse strategie messe in atto in questo momento.

“Non abbiamo mai smesso di tenere i contatti con i nostri ragazzi e le loro famiglie – spiega Vincenzo Colucci, coordinatore del progetto – perché siamo convinti che proprio nei momenti di difficoltà i servizi devono farsi vicini ai propri destinatari e, seppur in una condizione difficile, non far mancare il proprio apporto, specie se si parla di minori.”

Non sappiamo per quanto ancora dovremo portare avanti questa modalità di supporto educativo con i ragazzi, ma ciò che conta è farsi trovare pronti ad ogni situazione perché nessuno rimanga mai indietro.

 

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