Adolescenza … alla ricerca di specchi emotivi!

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Prosegue l’approfondimento dedicato ai genitori… questa volta con gli specchi emotivi nell’adolescenza.

Continuiamo il nostro approfondimento parlando di emozioni e adolescenza … Avete mai sentito parlare di alfabetizzazione alle emozioni? Chi lavora nell’ambito educativo sicuramente sa di cosa parlo e sono convinta che dovrebbe essere una materia da trattare nella scuola fin dall’infanzia.

Ogni individuo quando nasce è dotato di un corpo con cui muoversi, un cervello con cui ragionare e delle emozioni. Ma a che servono le emozioni? La psicologia ha individuato 5 emozioni principali che abitano l’uomo: la tristezza, la paura, il disgusto, la rabbia, lo stupore e la gioia.

Nel bambino le emozioni si esprimono con grande facilità, come nei momenti in cui si arrabbia e fa i capricci oppure quando è triste e piange disperato, quando si stupisce di fronte alla natura oppure quando gioisce correndo incontro a papà e mamma ed infine quando si disgusta mangiando un cibo che non gradisce.

Crescendo le emozioni vengono messe da parte, entrano in modalità “silenzioso”, poiché possono disturbare oppure infastidire. Non è facile trovare uno spazio dove poter comunicare “come mi sento”, eppure in famiglia, nella scuola, nello sport sarebbe importare integrare le attività con l’ascolto delle emozioni che, abitando, nel nostro corpo chiedono uno spazio di espressione, ad esempio attraverso la parola ed il corpo.

Ma cosa succede nell’adolescente? La volta scorsa abbiamo parlato di specchio e di corpo; peccato che non esista uno specchio che mostri quali emozioni abita quella ragazza o quel ragazzo in un determinato momento! Infatti, una delle difficoltà più grandi nell’uomo è proprio quella di riconoscere, accogliere ed esprimere in modo equilibrato e sano i propri sentimenti e le proprie emozioni. Quando questo non viene attuato possono manifestarsi vere e proprie patologie, sia a livello fisico che psichico. Il pedagogista Pellai, definisce la pubertà, con il termine “tsunami” perché è un periodo in cui tutto è amplificato e forte, soprattutto le emozioni.

Lo specchio riflette ciò che si vede, ma non riflette l’interiorità, essa rimane nascosta, pur essendo la parte più vera che definisce la nostra autenticità. L’interiorità ci riempie di emozioni e pensieri. Ma quando noi non esprimiamo ciò che sentiamo dentro in modo sincero, stiamo male.

Spesso l’adolescente ha paura di esprimere ciò che pensa o sente per paura di non essere accettato nel gruppo e quindi comincia a fingere, cioè assume una o più maschere. Ci sono giovani che procedono in gruppo, come fossero un solo corpo, un corpo senza pensiero ed emozioni. Nessuno ha il coraggio di dire cosa pensa ma, pur di non restare fuori, accettano di recitare una parte e intanto si allontanano da sé stessi e da ciò che sono e pensano.

Altri invece, decidono di rischiare, decidono di ascoltare la propria interiorità, anche se il mondo con il suo fracasso assordante spesso li distoglie dal proprio sentire, tentano di procedere nella via che hanno scelto, una via faticosa ma che ripaga nella stima di sé.

Forse quello specchio potrebbero trovarlo nei genitori, negli educatori, nelle figure adulte di cui si fidano. Uno specchio capace di raccogliere emozioni, pensieri, sentimenti e mostrarli ai nostri figli, come una fotografia. Questa è una via possibile, che l’adulto deve aver fatto prima di tutto su di sé; infatti non è possibili accompagnare una persona in un posto se non ci si è mai andati.

Auguro a tutti noi genitori ed educatori di avere il coraggio e l’umiltà di stare accanto ai nostri giovani con consapevolezza e amore, perché questo essi chiedono.

Per un maggior approfondimento consiglio il testo: “La bussola delle emozioni” di Alberto Pellai e il percorso di conoscenza di sé di Chiara Amirante www.spiritherapy.it

Buon cammino!
Un caro saluto a tutti.
Paola Rizzo

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“Genitori pro & contro” rubrica del Progetto T.E.R.R.A. a cura di Paola Rizzo.
Mamma di tre bambini di 13, 10 e 6 anni.
Educatrice fascia “infanzia” e Consulente Familiare.

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