Progetto T.E.R.R.A. – Le emozioni e gli interventi della Conferenza Stampa

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T.E.R.R.A. – TALENTI EMPOWERMENT RISORSE RETI PER GLI ADOLESCENTI

La parola “terra” viene inevitabilmente associata a termini che fanno parte della nostra esistenza più profonda: “radici”, “tradizioni”, “insegnamenti”. Un bagaglio di conoscenze che, legate al nostro vissuto, ci permettono quotidianamente di definire la persona che scegliamo di essere.

Il nome “T.E.R.R.A.” (Talenti Empowerment Risorse Reti per gli adolescenti) è stato scelto per questo progetto della durata di 48 mesi, che si pone come obiettivo quello di contrastare la povertà educativa e di sperimentare un modello di inclusione sociale attraverso la partecipazione attiva della cittadinanza. Il progetto è di caratura nazionale e coinvolgerà 35 partner18 istituti scolastici in rete11 enti pubblici, 5000 adolescenti coinvolti attivamente, 1750 famiglie raggiunte dalle attività del progetto con 3000 ore di formazione, 9600 ore di formazione erogate nelle OFFICINE DI TERRA, 6 enti regionali (Lombardia, Toscana, Lazio, Abruzzo, Puglia, Calabria), prendono parte attivamente al Progetto attraverso diversi eventi tra cui quello finale. Tutto questo giocando la partita sul proprio territorio d’origine, sulla propria “terra”.

Il 15 Ottobre 2018 a Cittadella Cielo nella città di Frosinone, c’è stato lo start ufficiale del Progetto “T.E.R.R.A.”, finanziato dall’Impresa sociale Con i bambini . Una conferenza stampa ricca di contenuti e di interventi ha dato l’avvio ai lavori, davanti una sala gremita di quasi 300 ragazzi degli Istituti Scolatici della provincia di Frosinone. Protagonisti gli studenti affiancati dai propri educatori, attenti ascoltatori delle diverse storie che i relatori hanno condiviso nei loro interventi. Storie. Come quelle che ciascuno di noi custodisce. Come quelle che vogliamo riportare di seguito, per condurvi nell’anima del progetto raccontandovi questa giornata attraverso i semi che i primi educatori hanno iniziato a gettare tra i tanti presenti a Cittadella Cielo.

 

Obiettivo: realizzare i propri sogni.

“Voi sicuramente avete dei sogni e il nostro obiettivo è aiutarvi a realizzare quei sogni lì.” È Roberto Milone  che apre la Conferenza e accorcia le distanze formali tra il pubblico e il palco. Ex direttore Rai oggi giornalista professionista in pensione, Roberto porta tutta la sua esperienza in questo progetto vestendo il ruolo di responsabile della comunicazione per “T.E.R.R.A.” . Sottolinea l’importanza dei sogni, mostrando ai ragazzi tutt’altro che una via in discesa ma un impegno costante con la propria comunità educante. Una responsabilità da prendere, attraverso la grande possibilità che il Progetto T.E.R.R.A. offre: quella di avere tra le mani tanti strumenti in più per il loro futuro. Qualcosa che lui, molti anni fa non ebbe ma di cui si fa portavoce oggi, con un eco mediatica ampia grazie al suo ruolo in questo progetto.

 

Un destino mutabile per il nostro futuro.

Da Nicola Ottaviani, sindaco di Frosinone custode istituzionale della sua terra arriva un input importante per gli studenti rivolgendo l’attenzione alla Comunicazione della loro sfera quotidiana. Che cosa andiamo a comunicare e come sfruttiamo gli strumenti a disposizione oggi per affrontare il nostro destino? Siamo costantemente in un mare ignoto che porta a misurarci con noi stessi, attraverso tutti i nostri mezzi: innati e acquisiti. A partire dai talenti passando per la scuola, lo studio, la conoscenza; strumenti saldi che ci permettano di affrontare l’ignoto, perché solo laddove c’è conoscenza, non esistono né paura né insicurezza. “Non c’è un destino immutabile, per questo ragazzi avete una possibilità che altri ragazzi prima di voi non hanno avuto.” Il Progetto TERRA è uno strumento in più di cui poter disporre per mettersi in gioco e far fruttare i propri sogni, ciascuno relazionandosi nella comunità in cui vive.

 

Il coraggio di imparare le cose.

“Stare dalla parte dell’educazione, vuol dire avere coraggio.” questa la frase che ha accompagnato costantemente l’intervento della Prof.ssa Rinalda Montani, docente dell’Università di Padova e presidente dell’Unicef della stessa provincia. Il coraggio. Che è anche quello di una timida mano alzata in mezzo ad altre 300, quello di Leila 8 anni che alla domanda: “Perché si va a scuola?” Risponde senza esitare: “Per imparare le cose.” Sorride Leila, mentre l’affermazione successiva della Prfof.ssa Rinalda è volta a provocare una reazione più adulta e consapevole tra gli ascoltatori. “Si va a scuola per imparare ad uscirne”, una frase che riflette una scuola molto più attuale nella quale spariscono i muri della classe e si esce “oltre l’aula”, per incontrare la comunità del proprio territorio e fare esperienza. Ci vuole dunque coraggio per stare dalla parte dell’educazione. Scegliere di rischiare per i propri sogni. Studenti e formatori, nessuno escluso.

 

La responsabilità della formazione.

“Per cogliere la sfida dell’educazione, non possiamo prescindere quella che è l’importanza della formazione”. Il concetto di rilievo di Paolo Brigo, Project Manager del Progetto, è incentrato sui formatori: i partner di progetto che mettono a disposizione le proprie risorse umane per direzionare al meglio le attività. Ma anche genitori e famiglie, maestri, insegnanti, operatori extra scolastici, educatori del terzo settore, operatori del territorio e enti locali. Tutte figure con ruoli di elevata responsabilità nei confronti dei processi educativi degli adolescenti coinvolti.

Si arricchisce l’intervento di Paolo con Simona Rotondi,  coordinatrice delle Attività Istituzionali di Con I Bambini Impresa Sociale. Un impegno infaticabile quello di Simona all’interno di progetti che vedono protagonisti i bambini. Ci ricorda che il senso dell’Impresa Sociale nasce per risolvere un problema: quello della povertà educativa. Sono gli adulti ad essere maggiormente coinvolti dall’intervento di Simona: un messaggio che parla di numeri, statistiche, denaro investito e progettualità operativa. Senza mai perdere di vista il cardine del Progetto: l’importanza dell’educazione e dei formatori, diretti responsabili questi ultimi nel trasmettere conoscenza all’interno delle sfere sociali e relazionali. Perché, come sottolinea Simona: “educare non è riempire un vaso, non è trasmettere nozioni. Educare è liberare all’interno di ogni persona e di ogni bambino il meglio che egli possiede.” Dunque spazio ai laboratori, alle officine, a sportelli di ascolto e spazi di interazione, affinché la nuova comunità educante che nascerà, possa ridare linfa vitale al proprio territorio e ai talenti che in essi operano.

 

L’IMPORTANZA E LA FORZA DEI SOGNI.

“Le piccole e grandi scelte che operiamo, possono davvero cambiare la nostra vita e il nostro futuro.”  Tre storie scandiscono l’intervento di Don Davide Banzato. Tre storie emotivamente intense che tengono i ragazzi col fiato sospeso e col volto tirato. Perché le storie che racconta Davide vengono dal Brasile, una terra lontana per i ragazzi di Frosinone eppure parla in qualche modo la loro stessa lingua: fatta di coetanei, di possibilità perse o prese, di povertà sociale ed educativa, di speranze e di sogni. Temi molto vicini a loro, che ancora una volta il progetto “T.E.R.R.A.” mette al centro. Don Davide ci racconta anche la sua storia, fatta di bivi e decisioni importanti: qualche rinuncia e tante scelte operate nel bene. Quel bene con la B maiuscola, che oggi lo portano a vivere una gioia autentica, sincera, viva e condivisa con la sua Comunità: l’Associazione Onlus Nuovi Orizzonti. “Tutti noi con il progetto T.E.R.R.A. siamo chiamati ad essere responsabili: di chi siamo e chi vogliamo essere nel mondo. Ed è proprio questa l’età in cui decidete di chi Essere”. Con questa esortazione lascia ai ragazzi un forte stimolo nel mettere al centro sé stessi nell’ascoltarsi e nell’ascoltare l’altro. Ma anche nel cogliere un’opportunità unica oggi, che li porti a definirsi domani attori e non spettatori passivi nel proprio territorio.

 

ASCOLTANDO SE STESSI E L’ALTRO LA VITA PUO’ CAMBIARE

“Io credo in te, tu ce la puoi fare” . Maurizio Fratamico è un operatore di Nuovi Orizzonti e la sua affermazione carica di emotività, cattura i ragazzi verso un’attenzione particolare. Maurizio si spoglia di alcune fragilità raccontando ai centinaia di studenti davanti a lui come la sua vita di “sfighe”, lo abbia portato davanti ad un bivio importante qualche anno fa. Scegliere di continuare a mascherarsi da persona felice oppure, essere sé stesso mettendo finalmente in gioco i talenti che Dio gli ha affidato. Ci racconta di come una sana autostima cresca, quando si sente la fiducia e l’ascolto dell’altro. Oggi Maurizio, gira l’Italia raccontando la sua storia nelle scuole e creando laboratori formativi, ma soprattutto ascoltando le storie di tanti ragazzi che incontra. Ci saluta con un abbraccio Maurizio, ricordando a tutti i piccoli e grandi ascoltatori quanto sia importante cogliere un’opportunità come il Progetto T.E.R.R.A. in questo momento del loro percorso formativo!

 

La Terra è una custode paziente e fedele dei semi che riceve: dalla semina al frutto. Per comprendere al meglio il nostro progetto vogliamo regalare un’immagine semplice, la stessa che abbiamo trasmesso ai ragazzi in questo giorno: immaginatevi coltivatori di sogni. I vostri sogni, quelli che andrete a seminare su questo spazio chiamato “T.E.R.R.A.”. Avete molti Talenti, strumenti analogici e digitali da imparare ad utilizzare, educatori ed operatori pronti a trasferirvi nozioni ed esperienze. Avete un territorio a disposizione e “officine” che saranno il vostro spazio di aggregazione e interazione. Ma quel che più conta, è che avete un’opportunità.

Prendetela e trasformatela in un capolavoro!

 

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