Percezione del rischio: adolescenti a confronto
di Centro Alfredo Rampi Onlus
La percezione del rischio è un fattore importante nella vita di un adolescente. La coscienza dei rischi che alcune azioni comportano può condizionarne in qualche modo l’esperienza che il ragazzo ne avrà. A maggior ragione considerando che spesso l’adolescente si trova a vivere l’esperienza del rischio in solitudine.
Spesso, infatti, viene a mancare una “trasmissione” tra generazioni dell’esperienza del rischio. Si tratta dunque di momenti in cui il ragazzo entra in contatto col mondo esterno come mai prima, senza filtri familiari o di altri attori adulti.
Percezione del rischio, analisi e mappatura
I Laboratori di conoscenza e mappatura del rischio del progetto Stelle di Periferie si svolgono in 8 ore durante l’anno. Nella prima fase offrono ai ragazzi l’opportunità di diventare consapevoli della propria idea di rischio e del rapporto con esso, e di condividere tutto ciò con degli adulti. Poi i laboratori si sviluppano estendendo la consapevolezza del rischio ai luoghi abitati, scuola e quartiere. Infatti propongono un esercizio di analisi e critica su questi spazi quotidiani per formulare delle proposte concrete di miglioramento.
L’obiettivo è che i ragazzi sviluppino una maggiore sicurezza personale e fiducia nell’autonomia e consapevolezza delle motivazioni al rischio. Inoltre attraverso il dialogo aperto hanno la possibilità di costruire un rapporto di fiducia con gli adulti. A livello sociale il metodo mira alla responsabilizzazione nei confronti di se stessi, degli altri e dell’ambiente e all’acquisizione di un rapporto corretto con norme e codici.
In questi giorni nelle scuole coinvolte dal Progetto si sono svolti i primi incontri del percorso. Gli esperti di Psicopedagogia del Rischio Ambientale del Centro Alfredo Rampi portano stimoli e parole chiave sul tema. L’obiettivo è dare spazio a un confronto spontaneo che lasci emergere i punti di vista dei ragazzi.
Le emozioni legate al rischio
In una delle classi di una scuola media, l’IC Viale Venezia Giulia, la discussione che è nata ha riguardato le emozioni legate al rischio come per esempio ansia, paura e coraggio. A un certo punto il confronto è arrivato a un tema che si è rivelato importante per la classe: il rischio di non essere ascoltati, rischio legato, per tutti, alla scuola e alla famiglia. I ragazzi hanno preso consapevolezza delle emozioni che provano quando questo accade e delle possibili risposte/soluzioni. I feedback dei ragazzi su questo primo incontro sono stati: “costruttivo, interessante, incentivo per migliorarsi, stimolante e diverso, scambio di opinioni”
All’IIS Amaldi, una classe si è rivelata come un “contenitore” positivo. I ragazzi hanno raccontato di aver trovato nel gruppo classe una risorsa nelle situazioni che hanno vissuto come a rischio. Si è parlato molto dei social e dei fenomeni bullismo e cyber bullismo. I ragazzi hanno riportato come rischio le relazioni tra pari (amicizie sbagliate) e il rischio in generale nel creare relazioni: con le loro parole “il rischio che persone che ti scegli ed ami possano poi diventare un rischio per te (come per esempio la violenza)”. Un diverso punto di vista, quasi capovolto, è quello di come le persone possano “essere un rischio anche per l’ambiente, distruggendolo”. Un tema di cui hanno parlato tanto è la droga, vissuta come più vicina di tanti altri “rischi”.
In un’altra classe il primo incontro si è subito focalizzato sulle conseguenze che azioni considerate rischiose possono avere. I ragazzi hanno condiviso con il gruppo e con gli operatori molte loro paure: restare delusi dagli amici, da ciò che non si conosce, paura di affezionarsi alle persone, di provare emozioni. Le riflessioni emerse in questa classe si sono concentrate sulle possibili conseguenze di situazioni a rischio piuttosto che sullo sperimentarsi in quelle situazioni. Quindi il confronto si è spostato su come poter vivere il rischio in sicurezza dandosi la possibilità di fare esperienze di crescita. Una ragazza a fine incontro ha ringraziato gli operatori per l’opportunità avuta di esprimersi liberamente.
I feedback sul confronto in classe
In un’altra classe ancora, i ragazzi hanno distinto tra paura positiva, che mette in salvo, e paura negativa, che blocca nelle situazioni di rischio. Quasi tutti hanno delle paure in conseguenza di situazioni ed esperienze precedenti e alcuni hanno voluto riportate all’interno del gruppo. Paure non affrontate che alcune volte si sono trasformata in fobie, termine utilizzato da una ragazza e poi condiviso da altri compagni di classe.
Il feedback finale che i ragazzi hanno rimandato agli operatori è stato, anche qui, di aver trovato uno spazio dove interagire di più e condividere fra di loro emozioni ed esperienze.
Infatti attraverso questa attività – come tutte quelle proposte dal Progetto – l’ambiente scolastico può diventare non solo un “luogo che richiede”, ma anche un luogo che accoglie, ascolta e propone.
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