Lab-oratorio S.P.E.R.A.: tra distanza e prossimità

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Qual è la “giusta distanza”? In questo momento, ci domandiamo continuamente come mantenere la giusta distanza. Trovarla e rispettarla non è facile, a volte non piacevole, ma è giusto ed è nostro dovere.

Anche noi dello spazio di “Lab-oratorio”, gestito dall’Istituto Palazzolo, ce lo siamo chiesto: come fare a mantenere la giusta distanza, pur facendo sentire la nostra vicinanza, senza potersi  “sentire con il corpo”?

Certo non è facile e la verità è che la parola distanza non ci piace proprio! E, allora, perché non spostare allora l’asse di attenzione e riformulare la domanda? Perchè non chiederci: come mantenere la giusta “prossimità”?

Ce lo ha ricordato anche Papa Francesco in un’omelia di qualche giorno fa:

«[…] bisogna essere vicini l’uno all’altro, manifestare sempre di più la nostra vicinanza, farla vedere di più. Magari non possiamo avvicinarci per paura di contagio, ma ci è chiesto di risvegliare la vicinanza con la preghiera e l’aiuto che è possibile dare in tanti modi […] l’eredità che abbiamo ricevuto è la prossimità».

È così che è iniziato il nostro “laboratorio di prossimità”. Abbiamo deciso di continuare il nostro lavoro, ma in uno spazio virtuale e con modalità del tutto nuove. La nostra bussola, però, è rimasta la ricerca di opportunità, che favoriscano la nascita di contesti le cui fondamenta siano le relazioni significative.

Nei gruppi whatsapp, sono aumentati i partecipanti. I social si sono rivelati sempre più una risorsa e  la comunicazione è divenuta più “attiva”. Attraverso una vera e propria calendarizzazione delle attività, continuiamo a “incontrarci” più volte a settimana.

Ogni martedì pomeriggio viviamo insieme il momento della merenda, attraverso la condivisione di semplici video-ricette. Il giovedì mattina, giorno già dedicato allo spazio di “Lab-oratorio” nella scuola a Scampia, proponiamo un momento incentrato sul racconto di storie o su esperienze da vivere con la musica.

La scorsa settimana, ad esempio, abbiamo realizzato lo strumento del bastone della pioggia. L’attività è stata proposta dalla nostra operatrice e musico-terapeuta, attraverso l’utilizzo di materiali di riciclo o, comunque, di facile fruibilità. La modalità scelta è sempre quella di un video, così da favorire un rapporto più diretto e ravvicinato e in modo da raggiungere, con maggiore, facilità i bambini.

Al termine di ogni proposta di lavoro, viene “lanciata una sfida” ai genitori e ai bambini, in modo da vivere la stessa esperienza tutti, anche se in luoghi differenti.

Certamente, questo modo di incontrarsi non è esente da difficoltà, ma abbiamo riscontrato una favorevole risposta da parte, soprattutto, degli adulti di riferimento. Sono i “grandi”, infatti, che, in questo tempo, possono trovarsi  particolarmente smarriti e alla ricerca di proposte che possano impiegare in maniera positiva il tempo per i propri piccoli.

L’obiettivo è offrire e vivere una realtà che possa essere, quanto è più possibile, serena. Per farlo, dobbiamo continuare a sperare. Di una speranza che non sia vana o illusoria, ma che si faccia impegno e concretezza.

Noi “ci facciamo prossimi” e tu?

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