Io come Dante

Per il primo anno, un Natale solitario e privo delle nostre tradizioni

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Inizialmente ero felice di passare un Natale in famiglia: io, mio padre e mia madre. Però, alla vigilia, mi sono sentita un pò triste perchè mi mancavano i miei nonni, cugini, zie e zii.

Videochiamate, messaggi, letture, serie tv e anche ricette

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Questi momenti sono stati tristi e pieni di solitudine, di ansie, pene e preoccupazioni, ma io cercavo sempre di occupare il tempo dopo lo studio.

Ho superato questo periodo grazie agli spazi ampi intorno alla mia casa

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Un ruolo importante lo ha avuto la mia famiglia: giocavo a ping-pong con mio padre, a calcio con mio fratello e potevo passare del tempo in bicicletta.

Ho vissuto la difficoltà di trovare amiche sincere

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La mia migliore amica si è trasferita, altre mi hanno ignorata o sfruttata per i compiti...per fortuna ho trovato in mia mamma il mio "Virgilio" che mi ha supportato.

A distanza di un anno, la soluzione sembra ancora lontana

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Spero che il vaccino sia quel famoso raggio di sole che possa farci uscire da questa selva e possa farci tornare ad una vita luminosa e splendente.

Ho trascorso due compleanni a casa, mi mancano le persone care

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Rispetto a tanta gente sono fortunato perché non ho perso persone care, ma stare lontano da loro mi pesa molto. Spero che i medici trovino al più presto una via sicura.

Mi è mancata la mia più grande passione: la danza

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Mi è mancata l'emozione del saggio, il cuore che batte forte in attesa che si apra il sipario...

Tutto ciò che mi resta è sognare

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La verità è che siamo tutti relativamente soli. Perché non possiamo aiutarci a vicenda, siamo bloccati, c'è un muro che ci divide.

E’ come se questo periodo mi avesse indicato un’altra retta via: quella per vivere!

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Anche se sono stato male, sono cresciutoa livello interiore imparando ad apprezzarmi per quello che sono e ad essere me stesso.

Io come Dante