A distanza di un anno, la soluzione sembra ancora lontana

di

Emanuele, 13 anni

La “selva oscura” di cui parla Dante nella Divina Commedia, è un momento di perdizione nel quale una persona smarrisce le sue convinzioni, perde di vista i suoi principi, i suoi ideali e non trova strade alternative per risollevarsi.
Nell’ultimo anno ci siamo smarriti un po’ tutti in una “selva oscura”, perchè abbiamo avuto difficoltà a trovare raggi di sole che ci illuminassero la strada e ci facessero uscire dal labirinto nel quale ci ha intrappolati la pandemia scatenata dal covid-19.

A febbraio del 2020, quando ho sentito le prime notizie su un virus mortale che si stava diffondendo in tutto il mondo, ho pensato che gli scienziati avrebbero trovato una soluzione; poi, con il passare del tempo, mi sono accorto che questo virus ci stava chiudendo tutte le vie di uscita e l’unica soluzione era non avere contatti con le altre persone: niente più abbracci, partite di calcio, uscite con gli amici, pranzi dai parenti e cene al ristorante.

Nonostante sui balconi tutti esponessero cartelli con arcobaleni e parole di speranza (“ce la faremo”, “andrà tutto bene”), gli ospedali contavano sempre più morti, a Bergamo i cadaveri venivano trasportati con lunghe file di camion militari.

Quando è arrivata l’estate, abbiamo ricominciato ad uscire e sembrava che il virus fosse stato sconfitto; invece l’autunno ci ha riportati alla cruda realtà: la vita all’aria aperta aveva allontanato per un po’ quel virus maledetto, ma poi ci aveva imprigionati di nuovo nel buio labirinto. Io sto attraversando questo terribile momento aggrappandomi alle mie “guide”, come per Dante è stato Virgilio, che sono la mia famiglia e i miei amici: mi sostengono, mi rincuorano e alleggeriscono le giornate tristi e buie.

Non avrei mai immaginato che a distanza di più di un anno la famosa soluzione che dovevano trovare gli scienziati fosse ancora lontana. Spero che il vaccino sia quel famoso raggio di sole che possa farci uscire da questa selva e possa farci tornare ad una vita luminosa e splendente.

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All’inizio della Divina Commedia, Dante ci racconta che si era perso nella selva oscura, cioè in un momento buio della sua vita, quando una malattia terribile, fece morire Beatrice, il suo amore, ed è riuscito ad uscirne vivo grazie all’aiuto di Virgilio.

Ho superato questo periodo grazie agli spazi ampi intorno alla mia casa

Un ruolo importante lo ha avuto la mia famiglia: giocavo a ping-pong con mio padre, a calcio con mio fratello e potevo passare del tempo in bicicletta.

Avevamo il cielo sopra la testa, ora abbiamo il pc davanti alla faccia

E' necessario comprendere che ciò che ci sta accadendo rappresenta, come lo è stato per Dante, solo una parte del percorso che la vita riserva a ognuno di noi.