Videochiamate, messaggi, letture, serie tv e anche ricette

di

Sara, 12 anni

Tutti noi in un momento particolare della vita ci possiamo trovare in “una selva oscura” come quella descritta da Dante nell’Inferno e sentirci smarriti, a disagio, in confusione e con la paura di non poter ritrovare la “diritta via”.

La mia selva oscura è stata il primo lockdown. Ricordo ancora il mio ultimo giorno di scuola “normale”: avrei voluto salutare i miei compagni e dare loro un ultimo abbraccio. La scuola mi mancava ma ero incuriosita dalla DAD, era desiderosa di conoscere questo nuovo modo di fare scuola. Dal punto di vista didattico non ho notato una grande differenza, ma avevo voglia di tornare a scuola, di provare l’ansia per una verifica e di scherzare con i miei amici durante la ricreazione.

Nonostante la distanza, continuavo a comunicare con le persone care attraverso il telefono, facendo videochiamate e scambiandoci messaggi. Questi momenti sono stati tristi e pieni di solitudine, di ansie, pene e preoccupazioni, ma io cercavo sempre di occupare il tempo dopo lo studio: leggevo, guardavo film o serie tv e mi sono dedicata alla cucina con mia madre da cui ho imparato alcune ricette.

Anche io come Dante, in questo periodo ho avuto bisogno del mio Virgilio, la mia famiglia che è stata capace di guidarmi in questo momento di confusione e solitudine, mi è sempre stata vicina e mi ha permesso di ritrovare la “diritta via” attraverso delle riflessioni che solo i genitori sono in grado di farci fare.

La mia speranza è che questo brutto momento finisca, che la pandemia che stiamo vivendo si risolva e che tutti possiamo riconquistare la normalità e la libertà che avevamo prima.

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