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La mia selva oscura: quando ho scoperto la malattia di mia nonna

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La mia selva oscura è iniziata il 23 giugno 2020, il giorno in cui la mia cara nonnina iniziò ad avere i primi sintomi del tumore. Ero triste, preoccupata, angosciata

La mia famiglia il mio Virgilio, che ha saputo rallegrare le mie giornate

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Come Dante, però, ho avuta la giusta guida, il giusto Maestro che mi ha aiutata in questo duro cammino: la mia famiglia, che ha saputo risollevarmi dalle angosce.

Ero in un labirinto, non vedevo la luce in fondo al tunnel

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Non si può essere perfetti: la vita è ricca di imperfezioni, ma proprio queste ultime ci fanno desiderare di continuare a vivere e a ricordarci quanto sia bello farlo.

Un voto non è in grado di stabilire le mie capacità e la mia intelligenza

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La mia selva oscura era caratterizzata da voti in rosso, dalla delusione che provavo e che credevo provassero anche miei genitori ogni volta che aprivo il registro.

Con il Covid almeno abbiamo recuperato una quotidianità più lenta

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Sicuramente in questo periodo ho avuto modo di conoscermi meglio, scoprendo debolezze e fragilità, che però vedo affliggere anche gli adulti.

Non mi abituo a parlare con gli altri attraverso un monitor

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Nonostante ancora oggi non siamo completamente liberi di vivere pienamente la nostra vita, in cuor mio, credo di aver superato il periodo più difficile.

Al momento tutto ciò che mi resta è sognare

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Le pareti di questa stanza sono sbarre che mi intrappolano costringendomi al pensiero e alla solitudine. La mia selva oscura, il mio tunnel infinito.

Voglio essere meno fragile, essere forte, nascondere le mie paure

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Nessuno dovrebbe notare le mie fragilità e paure; credo di riuscire a superarle da sola anche se certe volte non riesco e chiedo aiuto ai miei genitori.

Il segreto sta sempre nel sapersi confidare in tempo senza paura

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Ho deciso di raccontare proprio questa mia esperienza soprattutto per evitare tantissime altre situazioni come la mia e spesso anche molto più gravi.

Io come Dante