I BISOGNI SPECIALI DEI PIÙ PICCOLI: LABORATORI SU MISURA PER DISTURBI DELLO SVILUPPO

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Spesso, lavorando con i minori a rischio e con famiglie pluri-problematiche, si nota l’alta incidenza nei minori, a partire dalle fasce d’età più piccole, di problemi legati allo sviluppo, che siano questi ritardi nello sviluppo o BES bisogni educativi speciali.

All’interno delle famiglie accolte dal progetto INVIOLABILI a Roma, molti minori hanno necessità speciali in conseguenza di traumi, mancata stimolazione o altre cause. Per questi minori, che sono i più fragili ed esposti al rischio all’interno di famiglie non sempre capaci di comprendere e sostenere bisogni e necessità, sono nate delle attività dedicate.

Le attività speciali per i BES sono rivolte sia alla diade mamma-bambino – perché sono sempre le mamme in questi casi gli adulti di riferimento con cui ci interfacciamo –, che al bambino e alla mamma in momenti separati.

Le attività adulto-bambino possono essere di due tipologie: la prima, legata soprattutto all’esperienza individuale, in cui lavorariamo sulle competenze di base per poter accogliere ed essere in grado di stare all’interno di un’attività di gruppo; l’altra pensata già come attività di gruppo.

L’attività individuale è su invito e propone alla mamma e al suo bambino la sperimentazione di esperienze positive individuali, guidati e seguiti dall’educatrice dell’équipe di progetto. Le attività, realizzate a partire dallo strumento del gioco, sono specifiche, dirette e progettate in base al bisogno e prevedono la partecipazione attiva del genitore nella relazione di gioco con il minore. L’obiettivo degli incontri è lavorare sui bisogni educativi specifici emersi in contesti protetti e progettati appositamente per il minore: possono essere quindi incontri individuali per affrontare temi specifici o diretti a ripetere e consolidare vissuti positivi che sono occasione di approfondimento ed esercizio in tutti quei contenuti utili al genitore e concordati nei colloqui individuali.

Le attività di gruppo invece sono di due tipologie: una legata al gioco e condotta dell’educatrice di progetto che riprende le attività degli incontri individuali ma in piccoli gruppi; l’altra condotta da specialisti che propongono attività di potenziamento che sostengano la relazione e la comunicazione efficace tra adulto e bambino e l’acquisizione e il rafforzamento di competenze di base, in attività tarate a partire dai bisogni e dalle difficoltà di ciascuno.

Le attività hanno frequenza settimanale e sono potenziate e sostenute dai momenti di attività e colloquio con i genitori e con i bambini, in programmi separati.

I percorsi integrati collegano proposte e vissuti all’interno di progetti educativi completi, al fine di raggiungere e sostenere obiettivi e percorsi condivisi attraverso più strade, condotti da esperti e figure di riferimento, variegate e complementari.

Le diverse attività permettono inoltre di lavorare con le famiglie in maniera specifica ma anche collettiva, dando spazio ai BES senza creare quel senso di esclusione o ghettizzazione che spesso si prova quando ci si sente diversi o in difficoltà, stato d’animo ben noto dalle famiglie che accedono al progetto e che rischiano già, per vari fattori, l’isolamento.

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