Gli “angeli custodi” che trasformano la scuola in un presidio educativo sul territorio

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L’inizio dell’anno scolastico è sempre difficoltoso per una scuola. Iscrizioni, progetti, burocrazia, nomine, calendario didattico, disponibilità aule e numero ore dei docenti occupano interamente il mese di settembre e lasciano strascichi di impegni anche nei mesi successivi. Nonostante gli impegni istituzionali, abbiamo trovato ascolto e collaborazione presso l’istituto Pedullà di Siderno – racconta Gianluca Palmara, Responsabile del progetto “Dare di più a chi ha avuto di meno” nella sede di Siderno -.

C’era però una difficoltà oggettiva, il coinvolgimento dei genitori, specchio delle difficoltà della mission educativa scolastica e cartina di tornasole ineludibile per la costruzione di quella alleanza fra genitori dei bambini e docenti. Il Preside Vito Pirruccio è stato favorevole alla partecipazione dell’Equipe di Progetto ai consigli di classe e agli incontri con i genitori. Grazie a questi incontri, prima ancora che i genitori, abbiamo trovato due docenti che hanno sposato il progetto e da allora sono gli “Angeli Custodi” dei ragazzi: le professoresse Kathrine Maio e Clelia Demarte, che hanno affiancato la nostra Referente, la professoressa Roccuzzo.

Da quel momento la partecipazione alle attività è aumentata perché i genitori ne hanno compreso l’importanza. Dai colloqui con i genitori, all’analisi delle vulnerabilità dei ragazzi e dei loro bisogni, il “cerchio educativo” si è messo in moto diventando virtuoso e le animatrici del progetto sono state valorizzate diventando parte della quotidianità pomeridiana della scuola. Se necessario, gli “Angeli Custodi” dei ragazzi ci informano, convocano i genitori, collaborano con l’Equipe tanto da esserne divenute un’estensione ed essere coinvolte nella Cabina di Regia. Il loro entusiasmo è stato contagioso anche per altri docenti e tutto il progetto ne ha beneficiato, dimostrando che l’attività educativa è prima tutto un prendersi cura delle relazioni, delle situazioni e dei ragazzi, dei quali ci si sente corresponsabili insieme ai genitori. L’apertura del Preside Pirruccio ad iniziative pomeridiane con animatori e genitori in un’ottica di “scuola aperta e partecipata” e del corpo docente dimostrano che la scuola Pedullà è, e vuole essere, presidio educativo sul territorio: ora spetta alla società, ai genitori, alle istituzioni, innaffiare il seme che gli “Angeli Custodi” hanno piantato grazie all’humus del progetto.

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