Ilenia, dal servizio civile all’impegno nel cuore di Ballarò
di Salesiani per il sociale
Ilenia ha 27 anni e nel progetto “Dare di più a chi ha avuto meno” è la referente della linea non formale per la sede di Santa Chiara, nel cuore di Ballarò a Palermo. La sua storia parte da lontano, dall’anno di servizio civile, e arriva all’impegno a pieno ritmo a Santa Chiara.
Racconta: “Ho conosciuto questa “Casa” durante il mio anno di Servizio Civile Nazionale, e oggi sono molto felice di poter continuare, attraverso il progetto, ad essere impegnata a pieno ritmo nella vita dinamica e colorata di questa realtà. Quello di Santa Chiara è, infatti, un mondo molto ricco e complesso, che coinvolge una molteplicità di persone, tra bambini, ragazzi, donne, famiglie, abitanti del quartiere e numerose altre realtà. In questo primo mese, un aspetto che mi ha colpita in modo molto positivo è stato il rapporto con gli altri operatori dell’equipe locale, con cui, sin da subito, si è instaurata una forte intesa e una grande capacità di venirsi reciprocamente incontro, sulla base delle necessità, delle competenze e delle possibilità di ciascuno.
Nell’ambito delle attività con gli adolescenti, è stato veramente sorprendente notare quanto i ragazzi siano bisognosi di attenzioni cariche di affetto e di fiducia. Vi racconto, a tal proposito, l’episodio verificatosi con uno dei ragazzi che frequentano il laboratorio di studio extrascolastico. Si tratta di un adolescente molto chiuso, che tende ad interagire poco con gli animatori e con i compagni, soprattutto al di fuori dell’ambito sportivo, da lui molto amato. Durante i primi giorni del laboratorio notavamo che questo ragazzo era sempre piuttosto dimesso, faceva fatica a svolgere certi compiti, con altrettanta fatica accettava le correzioni e tendeva, piuttosto, a scoraggiarsi. Tuttavia, non ci siamo persi d’animo e abbiamo continuato ad affiancarlo, con grande rispetto dei suoi tempi e modi, senza pretendere da lui immediati cambiamenti. Ebbene, con nostra grande sorpresa, soltanto pochi giorni dopo l’avvio del “doposcuola”, una sua docente ci ha riferito che il ragazzo tendeva a fare frequente riferimento all’animatrice che lo aveva affiancato nelle ore pomeridiane, segnalando un evidente apprezzamento per l’attenzione che aveva ricevuto e per la fiducia che gli era stata trasmessa.
Con queste premesse, siamo fiduciosi che il progetto possa portare molti buoni frutti e che alla fine anche chi ha avuto di meno potrà ricevere quel “di più” di cui ha bisogno”
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