PARTE SECONDA – “INTUITO, PASSIONE E CREATIVITÀ” LA PRATICA TEATRALE NELLE SCUOLE

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In una regione come la Basilicata, costituita da tantissimi paesi in aree periferiche ed ultra-periferiche, gli istituti scolastici soffrono di una lenta ma progressiva diminuzione degli iscritti a causa delle difficoltà di collegamento tra paesi e in generale dello spopolamento dell’intera regione. Non è sempre facile quindi poter offrire alle scuole che si trovano lontane dai capoluoghi di regione delle attività laboratoriali che si integrino o in una certa misura completino il percorso formativo ed educativo dei ragazzi. Grazie al progetto siamo riusciti a portare il teatro anche nelle scuole periferiche rispetto alla città di Potenza. Come è accaduto nel caso dell’Istituto Tecnico Economico “Antonio Falce”, sede distaccata del “Da Vinci- Nitti” di Potenza, che si trova nel paese di Brienza abitato da poco meno di 4000 persone o all’interno del convitto dell’Istituto Alberghiero “U.Di Pasca” in cui confluiscono più studenti di diverse scuole.

Qui a Brienza per poter realizzare l’attività di laboratorio è stata necessario unire due classi per poter raggiungere il numero minimo di studenti da coinvolgere nel progetto. Le classi 3E e 3F hanno lavorato insieme dando luogo ad un unico processo teatrale, dimostrando di riuscire a costruire una coesione ma solo alla fine del lavoro, infatti entrambe le classi inizialmente problematiche per atteggiamenti discordanti, l’agitazione di alcuni, la estrema chiusura e timidezza di altri ha portato ad un approccio nel metodo teatrale differente rispetto alle altre classi

“hanno mostrato sin dall’inizio problematiche inerenti l’incomunicabilità, la rumorosità di alcuni elementi e atteggiamenti di indifferenza nei confronti dei compagni”, come ci riferisce Monica, poi “attraverso il laboratorio si è lavorato alla risoluzione innanzitutto di questi problemi, poi al consolidamento delle pratiche teatrali e quindi all’acquisizione di nuove tecniche e metodi per relazionarsi in maniera sana”. E così, conclude Monica, “i ragazzi hanno proseguito con impegno, hanno mostrato empatia nel corso del tempo verso gli altri e hanno svolto un’attività di scrittura e di azione immaginifica significative. Siamo riusciti sorprendentemente” continua Monica “a formare una classe che ha acquisito una disciplina teatrale, la  disponibilità alla creatività e ha fatto gruppo nonostante fossero due classi diverse. Insieme sono riusciti a tirar fuori tutta la loro fantasia e una predisposizione alla relazione trasversale”.

L’esperienza di Monica ci ha confermato che i ragazzi sono stati in grado di dimostrare un senso di responsabilità inaspettato, sorprendendo i loro stessi insegnanti.

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