Danze popolari in tutte le lingue del mondo. In Puglia con Terra che suona.

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Sabato noi dell’Ass. Gruppo Folk “Cumpari Spampanati” ci siamo recati a Borgo Mezzanone (Manfredonia) per il primo incontro presso l’Istituto Comprensivo Statale nell’ambito del “Progetto Terra”. Un incontro che in qualcuno di noi, procurava una leggera ansia in quanto quel borgo, pur appartenente al territorio di Manfredonia, racchiude attualmente un’identità multietnica molto particolare ed eterogenea. Sapevamo che avremmo trovato ragazzi appartenenti a nazionalità, culture, etnie e religioni diverse, ci chiedevamo dunque quale potesse essere l’approccio migliore e come convergere ad un punto di interesse comune. 
Sono bastati i primi istanti a renderci conto che le nostre preoccupazioni erano infondate.

In maniera del tutto naturale, abbiamo trovato un punto comune: la musica e gli strumenti musicali delle danze popolari.  Dopo aver brevemente introdotto l’argomento si è parlato delle danze popolari italiane, quelle del nord, del centro e del sud ma anche facendo notare le notevoli affinità che le legano e degli strumenti tipici legati alle tradizioni popolari stesse.
Consapevoli del fatto che le danze di diverse nazionalità, pur manifestando indubbie differenze, condividono comunque sempre qualche tratto che può dare origine al dialogo e allo scambio. La danza contiene innumerevoli significati culturali e rappresenta soprattutto la risposta emotiva dell’uomo ai fatti dell’esistenza; abbiamo puntato su queste argomentazioni per scardinare le eventuali diffidenze nei nostri confronti. È bastato questo ad aver definitivamente rotto il ghiaccio e fatto cadere tutte le iniziali perplessità.

Abbiamo appreso che quasi tutti i ragazzi suonano strumenti musicali nell’ambito delle attività scolastiche ed è stato chiesto ai ragazzi stranieri se conoscevano le danze tradizionali dei luoghi di provenienza. Alcuni di loro hanno parlato degli strumenti tipici delle loro nazioni e dei balli tradizionali ed hanno riferito di saper suonare strumenti appartenenti alla loro cultura musicale ed utilizzando i nostri strumenti hanno dato un breve saggio di quello che sapevano fare.
Il gruppo era estremamente eterogeneo, ragazzi italiani, arabi, slavi, pian piano si sono lasciati coinvolgere dallo stesso denominatore comune, la musica popolare. Ci siamo avvalsi dei nostri strumenti tipici: nacchere o castagnole e vari tipi di tamburelli, per descrivere e far ascoltare i nostri ritmi, poi a prenderne confidenza sono stati proprio i ragazzi.

… tutti in cerchio a ballare!

Dopo queste introduzioni siamo passati al ballo, sono stati spiegati ed illustrati i balli più conosciuti dell’Italia centro-meridionale: quali la tarantella, la pizzica e la tammurriata.
Abbiamo scelto il cerchio perché la forma del cerchio è collegata alle coreografie presenti in tutti i paesi del mondo, presso civiltà antiche e moderne in quanto è probabilmente una delle forme più immediate e più efficaci di danza. Alle danze in cerchio si attribuiscono la socializzazione e lo scambio di emozioni.
Tutti i ragazzi ed anche gli stessi insegnanti sono rimasti coinvolti dai ritmi frenetici della tarantella, accomunati dalla danza che rende tutti liberi ed abbatte ogni barriera: culturale, etnica e religiosa.
Il primo approccio ha lasciato tanto entusiasmo, da aprire le porte al secondo incontro anche se alcune domande ci martellavano:“sarà piaciuto?”, “in quanti torneranno?”; “l’approccio scelto per relazionarsi con i ragazzi ha sortito effetti positivi?”. È bastato vedere i volti sorridenti dei ragazzi per farci capire che erano felici di condividere con noi un’altra bella ed interessante giornata. Il tempo dei convenevoli e poi … solo balli e musica!

 

Ass. Gruppo Folk – I Cumpari Spampanati
#terrachesuona

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