Nutrire la relazione, sostenere lo studio. Accanto ai ragazzi, anche a distanza

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La chiusura delle scuole ha colto gli operatori di Stelle di Periferie nel pieno svolgimento del Progetto. Subito sono partite le riunioni Skype tra i coordinatori e i contatti con i referenti nelle scuole per capire come proseguire le attività, in questa situazione fino a pochi giorni prima inimmaginabile.

L’obiettivo messo a fuoco in questa fase è stato “continuare a esserci”: mantenere il più possibile la rete creata. Per Stelle di Periferie, infatti, il gruppo dei pari e il dialogo ragazzo-adulto sono due risorse fondamentali contro povertà educativa e dispersione scolastica. Dopo aver attivato e nutrito queste risorse per un anno e mezzo era necessario non perderle, nonostante le distanze imposte dalla nuova realtà che si era creata.

I Centri di Aggregazione Scolastica digitali

Tra le tante azioni avviate dal Progetto, un’attività irrinunciabile e che è apparsa più praticabile di altre nelle nuove condizioni, è quella dei Centri di Aggregazione Scolastica. Il supporto metodologico allo studio e, nel contempo, le attività educative e socializzanti che hanno luogo in quello spazio pomeridiano ricoprono un ruolo molto importante, in particolare per il gruppo di ragazzi a rischio dispersione. Dunque era essenziale riprendere contatto con i partecipanti ai CAS.

Il primo step è stato vagliare la possibilità di inserirsi nelle piattaforme di didattica online attivate dai vari istituti. Trovare uno spazio nella scuola virtuale così come era stato fatto nella scuola “fisica” per affiancare la didattica gestita dai docenti. Viste le novità portate dai nuovi strumenti messi in campo, era necessario coordinarsi al meglio con il personale scolastico.

La scelta delle piattaforme

All’Amaldi, per esempio, la scuola è riuscita a progettare un uso dei nuovi mezzi rispondente alle necessità di tutti, senza sovrapposizioni. Agli operatori di Stelle di Periferie ha messo a disposizione la piattaforma utilizzata dai docenti per le lezioni a distanza. Attraverso questa, gli operatori potranno salutare tutti i ragazzi insieme e poi fare il supporto didattico in piccoli gruppi. E, se c’è margine, come nell’Aula Studenti chiudere con un’attività ludica finale tutti insieme.

Tuttavia, non in tutte le scuole questa soluzione si è rivelata praticabile. In altri istituti, dunque, gli operatori del Progetto hanno iniziato a valutare canali diversi per restare in contatto con gli studenti. La scelta è caduta su Whatsapp, strumento semplice e familiare, per consentire a più ragazzi possibile di essere coinvolti. Anche quelli senza computer a casa, anche quelli con meno competenze informatiche. Inoltre, poiché Whatsapp consente di effettuare chiamate vocali con un massimo di 4 partecipanti, ogni educatore/psicologo referente dei CAS ha “preso in carico” 2/3 ragazzi.

Per gli interventi di supporto allo studio la chiamata è di gruppo ma all’occorrenza può essere individuale. La chiamata di gruppo però è perfetta per sentire i ragazzi, attivare un dialogo, scherzare, ascoltarli e lasciarli esprimere il loro “stare nella quarantena”. Un momento in cui possono emergere legittime paure, perplessità, ma anche un’empatia che superi le distanze fisiche… Già a pochi giorni dall’inizio di questa nuova modalità gli operatori gestiscono chiamate lunghissime. Ai ragazzi evidentemente fa piacere la loro presenza!

Altre iniziative e proposte a distanza (anche per le famiglie)

Altre attività si stanno rimodulando per funzionare a distanza. Una ha l’obiettivo di migliorare il benessere all’interno delle famiglie. Gli psicologi del Progetto avevano già attivato azioni di supporto alle famiglie dedicate alla comunicazione genitori-figli e alle competenze educative. Ora stanno progettando dei mini video, da inviare nelle chat dei genitori, in cui inserire suggerimenti sugli stessi temi, tarati però sulla nuova situazione. L’idea è che queste “pillole” stimolino poi i genitori a fare domande su argomenti di proprio interesse in modo da offrire loro un supporto il più possibile rispondente alle necessità.

Nel frattempo, i coordinatori stanno cercando, scuola per scuola, di organizzare lo svolgimento dei Corsi di Italiano L2 online. Inoltre, un’altra azione del Progetto, che era quella di presentare a genitori e ragazzi il risultato della Scheda di Valutazione ora non si svolgerà dal vivo ma telefonicamente. L’obiettivo è preservare il senso più prezioso della valutazione: un’opportunità di confronto e di riflessione sugli ambiti in cui ciascun ragazzo può migliorarsi e crescere.

Infine un accenno al profilo Instagram di Stelle di Periferie, pensato per dialogare coi ragazzi, rilanciare loro contenuti e offrirgli un diario delle attività. La conversazione continua, con l’idea di mantenere presente quest’altro volto del Progetto ed esplorare insieme ciò che il momento può offrire. Ad esempio, “Sette idee per i giorni di Quarantena”, post in cui si propongono ai ragazzi suggerimenti e strumenti per sfruttare al meglio questo tempo un po’ sospeso.

La relazione è un aspetto fondante della scuola, e un elemento chiave contro la dispersione scolastica. La connessione digitale, per quanto faticosa, ne salvaguarda alcuni aspetti importanti. Visi, voci, parole, battute, la possibilità di confrontarsi (in tempo reale), di sperimentare la cooperazione (nei gruppi di studio ad esempio), di nutrire (insieme) il buonumore. Sta a noi adulti educatori, insomma, trasformare queste connessioni in occasioni di crescita e spazi di cura reciproca.

Foto @dovecefangofiondati Instagram

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