Da studenti delle periferie a sperimentatori di cittadinanza attiva
di Centro Alfredo Rampi Onlus
Ancora nel 2017 l’Italia risultava al quarto posto in Europa per dispersione scolastica, ma, come sappiamo, da qualche anno è in corso un’inversione di tendenza. Inoltre, giorno dopo giorno, si vanno sperimentando modelli di intervento innovativi, in tutta Italia, anche grazie al Fondo per il contrasto alla povertà educativa.
Progetti come Stelle di Periferie cercano di offrire esperienze, opportunità e strumenti sia ai minori che alle agenzie educative che li hanno in carico (scuola e famiglia).
La crescita personale come primo obiettivo
Nel progetto Stelle di Periferie l’impegno scolastico dei ragazzi viene incoraggiato e supportato. Nel contempo, gli operatori svolgono un lavoro educativo e motivazionale.
Il risultato atteso è che, gradualmente, attraverso una maggiore consapevolezza di sé e con la risorsa del gruppo dei coetanei, i ragazzi possano mettersi più in gioco nell’apprendimento e nella partecipazione. Partecipazione a che cosa?
Nell’immediato, ai gruppi di studio, ai laboratori espressivi, ai progetti di trasformazione del proprio quartiere. Situazioni che richiedono interazioni, capacità di mediazione, sforzi creativi collettivi.
Pensiamo, ad esempio, all’attività di mappatura del territorio e di ri-progettazione del quartiere in modo che risulti più sicuro e vivibile, in particolare per gli adolescenti. Un’esperienza che può essere ricca e significativa.
Le periferie: spazi di vita, urbanistica e partecipazione
Molti quartieri romani sono nati come insediamenti importanti “fuori le mura”. Una rapida speculazione edilizia ha creato periferie che non danno spazio a tutte le diverse funzioni del vivere quotidiano. La pianificazione spesso non ha tenuto conto di bisogni concreti delle persone: l’incontro e il confronto, per esempio.
Al contrario, le piazze e i luoghi in cui stiamo bene, i posti che definiamo “a misura d’uomo”, funzionano ancora, magari dopo secoli. Non sono il frutto di un piano edilizio frettoloso e “calato dall’alto”. Al contrario, sono stati realizzati nel tempo, in lunghe stratificazioni, per mano degli stessi cittadini che avevano bisogno di ampliare i propri spazi.
La possibilità di ripercorrere il proprio quartiere può essere, per i ragazzi, uno stimolo importante. Ciò che diamo per scontato, o che addirittura subiamo, è frutto di eventi e scelte che possiamo avallare o, civilmente, contrastare.
Allora la proposta è quella di sperimentare il confronto creativo e il radicamento nel territorio degli urbanisti antichi. Per ragionare insieme su eventuali modifiche del quartiere in termini di riduzione dei rischi, da presentare agli amministratori del proprio Municipio. Una palestra di cittadinanza attiva che Stelle di Periferie propone ai propri ragazzi.
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