S.P.E.R.A.: un ponte tra carcere e territorio

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Torniamo a parlare di S.P.E.R.A., come ponte tra il carcere e il mondo fuori.

Il progetto S.P.E.R.A.

Inizialmente, la direzione del progetto sembrava unica (pur nelle sue diversificate azioni).

Poi è accaduto che le azioni si sono aperte a qualcosa di più profondo: le relazioni. Gli incontri con le famiglie fuori dal carcere hanno aperto il varco alla fiducia del nostro lavoro e hanno permesso la comodità e la confidenzialità di dire e dare tanto.

Un ponte tra dentro e fuori…

S.P.E.R.A. ha fatto parlare i cuori e noi quella voce l’abbiamo accolta e ascoltata, anche fuori da quelle mura. Così è nato il delicato tentativo di essere ponte fuori e dentro dal carcere e di dare uno spazio d’incontro e di sostegno anche ai papà. I papà si sono raccontati in una dimensione di gruppo, utilizzando un linguaggio universale: “a voc ro cor” (La voce del cuore).

Il gruppo dei papà

La scaletta iniziale prevedeva un incontro al mese con un gruppo di circa dieci papà. Abbiamo strutturato con cura ogni incontro. Li stavamo accompagnando nel rivivere alcune tappe della loro vita, le relazioni e i legami che hanno influenzato il loro percorso, il loro essere uomo e papà…

E poi… è arrivato il Covid

Non abbiamo mollato. Non abbiamo perso la voglia di fare. Abbiamo continuato ad alimentare la voce dei cuori di tutte quelle famiglie travolte da una distanza ancora più difficile da sopportare.

Grazie alle videochiamate, abbiamo potuto dare un supporto e una vicinanza seppur virtuale alle famiglie. La proposta è stata accolta con piacere, ma non abbiamo dimenticato i nostri papà. Una lettera firmata S.P.E.R.A., è stata fatta recapitare ad ognuno di loro, per far sentire anche dentro la nostra presenza e vicinanza, ancora… nonostante tutto.

Le visite domiciliari

Oggi, a distanza di quasi un anno da tutto ciò, S.P.E.R.A. sta riprendendo il suo viaggio “verso” e “con” le famiglie fuori, attraverso le visite domiciliari.

Cambia l’organizzazione del viaggio, ma non la destinazione!

Buon viaggio!

Grazie alla sempre più consolidata collaborazione con la Direzione dell’Istituto Penitenziario e l’area educativa, abbiamo avuto la possibilità di incontrare nuovi papà con cui iniziare un percorso.

Non è sempre facile parlare di genitorialità, nè ricordare il figlio che si è stato o il genitore che si avrebbe voluto. Non è facile pensare al genitore che si sarebbe voluto essere o al genitore che si è oggi, con tutto il vortice di sbagli, attese mancate, aspettative deluse o comunque soddisfatte.

Noi, tenendo contro dell’estrema delicatezza dell’argomento, confidiamo nella buona riuscita del decollo, nella consapevolezza del tragitto, nella buona compagnia e nella sicurezza dell’atterraggio. Godere della destinazione e viverla rappresenta la scelta del singolo.

Buon Viaggio!

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