A scuola di parità
di centriantiviolenzaemma
Imparare a riconoscere gli stereotipi e i pregiudizi che alimentano disuguaglianze e violenza di genere. Sono iniziate in Piemonte e Liguria le lezioni a distanza del corso di formazione per docenti tenuto dalle operatrici antiviolenza del Progetto S.O.S.
Dalle scuole dell’infanzia alle medie: più di cento le/gli insegnanti iscritti nelle due regioni. In tutto 18 ore di formazione con diverse modalità: lezioni registrate, a distanza e laboratori in presenza che chiuderanno il percorso. Dalla Convenzione di Istanbul del 2011, che ha riconosciuto la violenza sulle donne come violenza contro i diritti umani, alla storia e ruolo dei centri antiviolenza. La prima parte, suddivisa in 7 moduli, ha fornito un inquadramento generale per far comprendere dimensioni e radici della violenza di genere che può assumere diverse forme. E perché le donne ancora fanno fatica ad uscirne, come incide sulla loro identità e sul loro ruolo di madri. E ancora come si possono sostenere nel percorso di autonomia e ricostruzione di sé. Una parte è stata dedicata all’analisi delle forme sessiste del linguaggio e al ruolo del media.
Al centro delle lezioni a distanza la scuola come potenziale palestra di parità. Dove iniziare a scardinare le gabbie culturali che ancora rinchiudono bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Aiutarli a condividere gli stessi sogni e le stesse opportunità, a costruire relazioni basate sul rispetto. Perché la violenza, insita nelle relazioni sbilanciate, rende misera anche la vita degli uomini come sostiene Stefano Ciccone, il fondatore di Maschile Plurale, uno dei docenti. La caccia agli stereotipi parte dalla analisi degli albi illustrati e dei libri di scuola.
Il corso si chiuderà con due laboratori. A Torino si terranno al Centro S.O.S. a Genova nel Centro Per Non Subire Violenza.
Obiettivo fornire alle/agli insegnanti strumenti e conoscenze per coinvolgere i loro studenti in percorsi di riflessione sulla violenza e fare prevenzione. I lavori che saranno realizzati nelle classi saranno esposti alla mostra, dedicata al secondo anno di vita del progetto a sostegno degli orfani di femminicidio, che sarà ospitata a novembre dal Centro S.O.S.
Da giugno lo stesso corso di formazione sarà proposto alla comunità educante allargata: oratori, associazioni sportive, luoghi di aggregazione giovanile.
Il corso sarà ripetuto il prossimo anno anche per le superiori.
Per iscrizioni scrivere a progetto.orfanispeciali@emmacentriantiviolenza.com
Ti potrebbe interessare
Concorso a premi per riconoscere e combattere gli stereotipi di genere
di centriantiviolenzaemma
Dal primo luglio è partito il concorso a premi per insegnare a bambine/i e giovani a riconoscere e combattere gli stereotipi di...
Stefano Ciccone: “ripensare il maschile e il femminile”
di centriantiviolenzaemma
Bisogna capire dove affonda le radici la violenza maschile sulle donne per poter aiutare chi l’ha subita in modo così traumatico come...
Progetto Sostegno Orfani Speciali: iniziata la formazione
di centriantiviolenzaemma
A fine 2020 erano 48 gli orfani e le orfane di femminicidio, figli e figlie delle 28 donne uccise in Piemonte, Liguria...