Perché S.O.S. Sostegno Orfani Speciali

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Di Anna Maria Zucca Presidente Centri Antiviolenza E.M.M.A. onlus

Il progetto S.O.S. – Sostegno Orfani Speciali è dedicato ad Anna Costanza Baldry una donna geniale, che ha impegnato la sua vita nella tutela delle donne e dei bambini vittime di violenza. Anna Baldry ci ha lasciato nel 2019 ma io la sento ancora presente perché il suo lavoro continua ad essere un punto costante di riferimento e sono contenta di non essere la sola.

Anna Baldry era docente ordinaria di Psicologia Giuridica e Investigativa del Dipartimento di Psicologia dell’Università “Luigi Vanvitelli” di Napoli. Aveva intrecciato gli studi in psicologia con quelli in criminologia. Per me era anche una amica. L’ho conosciuta nel 2008 quando, grazie alla sua attività di ricerca, è stata introdotta anche in Italia la valutazione del rischio di recidiva della violenza contro le donne e di femminicidio con il metodo S.A.R.A (Spousal Assault Risk Assessment). Metodo adottato oggi dagli operatori e dalle operatrici della Rete Antiviolenza.

Dal 2011, con il progetto europeo Switch-off, il suo impegno si è concentrato sugli/sulle orfani/e di femminicidio che chiama “orfani speciali”: “Bambine e bambini, adolescenti, adulti e adulte che sono orfani della loro mamma uccisa ingiustamente da una cruda verità purtroppo ancora contemporanea: la violenza contro le donne. Speciali perché hanno, dopo tanti anni di silenzio, bisogno di attenzioni speciali, risposte speciali, tutele speciali. Non per stigmatizzarli, ma per riconoscergli dei diritti altamente violati e ripristinarli” (da Linee Guida progetto Switch off ).

Nel libro “Orfani Speciali” del 2017, Anna Baldry chiarisce ancora meglio perché ha scelto tale termine: “Il trauma che questi orfani vivono in parte è assimilabile a quelli provocati da eventi luttuosi, da catastrofi naturali o da incidenti, ma per molti versi è specifico e non paragonabile ad altre situazioni. È per questo che dobbiamo affrontare il problema, conoscerlo, costruire saperi, conoscenze, strategie di intervento e di prevenzione”.

Ed è proprio questo uno degli obbiettivi del progetto S.O.S di cui è capofila Centri Antiviolenza E.M.M.A. onlus, aumentare la consapevolezza di quanto siano complesse le conseguenze della perdita di una madre per femminicidio. “Perché – come spiega Anna Baldry nel suo libro – la morte violenta della madre innesca un meccanismo multiplo di continue perdite. Perché il padre o l’uomo che l’ha uccisa finisce in carcere, fugge o si suicida. I figli non possono più vivere nella loro casa, sono costretti a cambiare scuola, abitudini, perdono gli amici. A volte non riescono neppure a recuperare le loro cose o riescono a farlo solo dopo molto tempo”.

Grazie anche all’impegno di Anna Baldry è stata approvata la Legge n.4 dell’11 gennaio 2018, entrata in vigore il 16 febbraio 2021, che introduce per la prima volta tutele per gli/le orfani/e come l’accesso al gratuito patrocinio, l’assistenza medico-psicologica, la sospensione della pensione di reversibilità all’omicida, la possibilità di modificare il cognome. Ed estende il fondo per le vittime di mafia, usura e reati intenzionali violenti agli/alle orfani/e di crimini domestici per borse di studio, formazione, inserimento lavorativo.

Il progetto S.O.S. – Sostegno Orfani Speciali vuole contribuire a far utilizzare al meglio le risorse disponibili facendo tesoro delle riflessioni di Anna Bladry. Le operatrici di Centri Antiviolenza E.M.M.A. vogliono fare da staffetta, portare avanti le sue battaglie per il riconoscimento dei diritti, prima di tutte quella per gli/le orfani/e di femminicidio e per le donne vittime di violenza.

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