OpenSpace ai tempi dell’emergenza Covid19

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In risposta alle conseguenze dell’emergenza sanitaria sulle comunità educanti, il progetto OpenSpace, con l’impegno di tutto il partenariato, riadatta molte delle proprie iniziative.

La difficoltà di raggiungere, con la didattica a distanza, studenti e studentesse emerge soprattutto nei contesti delle periferie di Milano, Bari, Palermo e Reggio Calabria in cui lavoriamo. Le situazioni sono eterogenee: nelle stesse scuole ci sono classi virtuali complete all’80%, e classi con solo il 5% dei partecipanti. Cosa abbiamo messo a disposizione?

  • I laboratori di doposcuola, che coinvolgono giovani in difficoltà, si sono trasformati in supporto alla didattica online “1 a 1” e confronto sull’attuale periodo di forte cambiamento. Non manca, inoltre, un continuo aggiornamento tra educatrici, famiglie e docenti nelle città di Milano e Palermo.
  • I laboratori di attività STEM per docenti, ragazze e ragazzi, sono diventati dei webinar (qui un racconto) per tutti i docenti e le docenti delle scuole, senza barriere geografiche. Mentre per i giovani che ne avevano cominciato il percorso, vengono condivise delle pillole online di coding, robotica, video-making e fabbricazione digitale.
    Il partner che porta avanti questa attività sta anche lanciando una call4makers, per ora nelle città di Palermo e Reggio, al fine di utilizzare le stampanti 3D installate nelle scuole polo per produrre filtri per le mascherine.
  • L’attività Tifa per Te, che aiuta i giovani in abbandono scolastico o a forte rischio di abbandono a riattivarsi e a ri-orientarsi, andrà anch’essa online con un percorso di costruzione del proprio progetto di vita. Perché chi è fuori dal circuito scolastico rischia ancora di più di rimanere invisibile. In aggiunta, affronteremo anche noi la sfida della web radio per promuovere il protagonismo dei partecipanti e sviluppare nuove competenze trasversali utili per il progetto futuro di questi giovani.
  • L’attività di sviluppo di un’idea imprenditoriale sta proseguendo con le classi virtuali a Palermo e Milano: qui, ad esempio, la classe sta sviluppando un’impresa di mutuo aiuto nel vicinato.

Dal punto di vista politico, stiamo mappando i bisogni delle scuole soprattutto in relazione allo stanziamento degli 85 milioni di euro, previsto dal Decreto “Cura Italia”, per acquistare device elettronici e risorse umane specializzate per le scuole. Il nostro obiettivo è capire quali siano le modalità operative e supportare con indicazioni pratiche questo processo.

Quali sono gli effetti di lungo periodo della crisi? Come cambierà la comunità educante dopo l’emergenza? Con il rischio di giovani mai raggiunti dalle scuole, famiglie impoverite e abbandono scolastico in aumento, sono molte le domande che sorgono in questa sfida al contrasto della povertà educativa.

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