#ConKiriku – La storia di Serena Moretti

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Serena è la psicologa coordinatrice dell’area Educare Oltre, che lavora a Baranzate per l’Associazione La Rotonda e segue alcune delle attività del progetto Kiriku – A scuola di Inclusione.

La cosa bella di lavorare a Baranzate? “La continua scoperta” che è parte integrante del lavoro con le persone. Parlando con i cittadini del piccolo Comune si aprono mondi differenti. E così si arriva a conoscere le vite delle famiglie “di periferia”, diverse e uguali a qualunque altra. Ogni giorno in prima linea, “pronti a mettersi in gioco per creare occasioni reali di scambio e incontro”. Negli anni sono partiti diversi progetti, tutti nati per rispondere tempestivamente alle esigenze primarie del quartiere.

Kiriku è la più recente sfida e forse la più complessa: Serena si occupa di coordinare, con la collega psicologa Giulia Gagliardi, incontri di confronto interculturale dedicati alle mamme, che si configurano come “gruppi di parola”, momenti di scambio e di crescita personale. Si affrontano temi legati agli aspetti più belli ed arricchenti della maternità ma anche a quelli più difficoltosi. Ogni incontro prende avvio da un tema legato alla cura dell’infanzia, poi la discussione evolve liberamente in modo informale favorita da un clima accogliente e disteso.

Insieme a Laura Fichera, coordinatrice dell’area Mondo nel Quartiere, Serena si occupa anche di gestire alcuni laboratori di cucina, durante i quali una nutrizionista insegna alle mamme come preparare pasti adatti allo sviluppo e alla crescita dei bambini fin dallo svezzamento. Coordina infine incontri che ruotano attorno al tema delle fiabe per l’infanzia, in cui lo scambio mamma-bambino si concretizza nella realizzazione di un giocattolo, che diventa stimolo per narrazioni collettive.

Le fatiche ci sono, inutile negarlo. Il lavoro è continuo e paziente, richiede grande fiducia nella possibilità di cambiamento. Accostarsi alle storie familiari e migratorie richiede un profondo rispetto per l’altro, la capacità di “avvicinarsi in punta di piedi” e insieme di “uscire dai propri orizzonti culturali” lasciandosi contaminare da quelli degli altri. A volte ci si sente impotenti di fronte alle tante situazioni difficili. Altre volte, come capita durante i lunghi viaggi, si ha voglia di fermarsi un attimo, di concedersi un tempo per pensare e per raccogliere le energie necessarie prima di “avventurarsi in nuovi mondi”.

Serena è grata per l’opportunità di lavorare in questo contesto: Baranzate è un piccolo laboratorio di multiculturalità, creato dall’intrecciarsi di storie di tante persone, arrivate da più o meno lontano. La scommessa è quella di costruire, partendo dalla ricchezza e dalla fragilità di ciascuno, nuove reti relazionali, nuove narrazioni condivise, un luogo dove tutti possano sentirsi a casa.

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