“Tutte le ore del mondo”: la colazione di Claudia, Pierluigi e Giorgio

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La maca che proviene da lontano. “Quando sono arrivata in Italia dal Perù ho iniziato a prendermi cura di due bambine. Per me era strano che si fosse pagati per seguire i figli degli altri – sottolinea Claudia, mamma di Pierluigi e Giorgio Leandro, rispettivamente di cinque anni e diciotto mesi. Da noi, se la mamma non può occuparsi dei suoi bambini, c’è la nonna, la famiglia o i vicini. Quando è nato Pierluigi, il mio primo figlio, ho messo in pra- tica le cose che avevo imparato con le bimbe italiane, anche se quando si tratta di un figlio tuo è molto diverso. Pierluigi l’ho cresciuto con la maca, una polvere che deriva da una pianta secca- ta che mi sono fatta portare da un mio conoscente dal Perù. Si scioglie nel latte e dà energia. Ha il colore della polvere di cacao, ma un gusto più forte. Ringrazio perché mio figlio non si ammala mai. Adesso sto cominciando con Giorgio, il secondo nato. La domenica, quando c’è più tempo, prepariamo anche l’avena. La trovo anche qui, ma se qualcuno va in Perù mia mamma me la manda per i bambini, così faccio una piccola scorta”.

Con l’immagine e il racconto di Claudia, fotografata da Gerald Bruneau accanto ai suoi figli, prosegue il percorso della mostra Tutte le ore del mondo, parte del progetto “Kiriku – A scuola di inclusione” realizzata da Fondazione Bracco e l’Associazione La Rotonda, un ideale viaggio lungo un giorno nella quotidianità di dodici famiglie italiane e multietniche di Baranzate, raccontando i concetti universali di relazione e cura.

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