“Kiriku – A scuola di inclusione”, si inizia!

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“Babele alle porte di Milano, a dieci chilometri dal Duomo. Appena usciti dalla metropoli, appoggiato alle mura del grande ospedale Sacco, c’è il quartiere con più residenti stranieri d’Italia. Ma a Baranzate, dove un abitante ogni tre è straniero (il 30,9% di 11.824 abitanti), l’immigrazione è concentrata in un’area, quella di via Gorizia, poche strade di casermoni tirati su in fretta 40 anni fa e capannoni ormai dismessi”. Così il giornalista Lambruschi dell’Avvenire inizia un articolo sul Comune di Baranzate.

Il progetto “Kiriku – A scuola di inclusione”, in continuità con quanto già avviato sul territorio per il sostegno alla popolazione più vulnerabile, ha l’obiettivo, durante l’arco di tre anni, di creare, anche tramite un adeguato sostegno alla genitorialità, una comunità educante, per la quale la scommessa sull’infanzia sia sostenuta da una logica di responsabilità educativa condivisa. Kiriku si concentra in primis sui bambini dagli 0 ai 6 anni e sulle loro famiglie e intende con azioni puntuali e diversificate diffondere una cultura sanitaria di base; promuovere reti di prossimità tra cittadini così da rafforzare nel tempo quanto operato tramite il progetto stesso; favorire l’apprendimento e la partecipazione culturale, attraverso strumenti didattici ed esperienze formative; valorizzare il bagaglio di esperienze e tradizioni di cui ciascuna etnia è portatrice attorno al tema della cura dell’infanzia, punto di partenza per un processo di vera inclusione.

partner mettono a disposizione le proprie competenze specifiche in un’ottica di sinergia operativa, che coinvolga settore pubblico e privato, allo scopo di massimizzare l’efficacia delle azioni progettuali.  I soggetti attuatori sono Associazione “La Rotonda”(Capofila), Fondazione Bracco,  Centro Diagnostico Italiano (CDI), Comune di BaranzateIstituto Comprensivo “Gianni Rodari” di Baranzate, Politecnico di Milano – TIRESIAMuseo Poldi Pezzoli e Parrocchia “Sant’Arialdo”.

 

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